Intesa vince un ricorso, lo Stato le rende 80 milioni
(an.duc.) La condanna prevede la restituzione di 80 milioni di euro più gli interessi a Intesa Sanpaolo. A versarli dovranno essere la presidenza del Consiglio, il ministero dell’economia e l’agenzia delle Entrate, in base a una sentenza del Tribunale di Roma. Tutto discende da una vicenda di oltre 14 anni fa, quando un condono ha consentito di sanare le irregolarità amministrative agli istituti di credito, che fino al 2004 svolgevano attività esattoriali per conto dello Stato. La sanatoria puntava ad azzerare le pendenze, in vista del trasferimento dell’attività di riscossione dalle banche in capo alla pubblica amministrazione. Ad aderire sono stati molti istituti, compresa Intesa Sanpaolo con un versamento di 54 milioni. Qualche anno dopo un’altra legge, che si definiva interpretativa, ha di fatto svuotato gli effetti del condono del 2004, rendendo necessaria una seconda sanatoria per le medesime irregolarità. Intesa Sanpaolo ha aderito una seconda volta, versando altri 80 milioni, salvo avviare un ricorso affiancata dal professor Natalino Irti e dall’avvocato Francesco Arnaud. Il tribunale ha dato ragione al gruppo guidato da Carlo Messina (nella foto) e stabilito l’illegittimità del secondo esborso, poiché il pagamento del nuovo condono risulta privo di validità giuridica. Sulla scia della vittoria, incassata da Irti, non è escluso che anche i ricorsi presentati da altre banche ottengano soddisfazione.
L’ex governatore Fazio, il Def e i limiti della vigilanza
(f.d.r.) Il Def? ««Sono sicuro che Giovanni Tria e Paolo Savona abbiano meditato e valutato a lungo sulle conseguenze delle decisioni prese». È la convinzione dell’ex governatore Antonio Fazio espressa in una lunga intervista rilasciata a «Credito popolare» in ricordo di Ezio Tarantelli. Fazio ripercorre le fasi cruciali dell’entrata dell’italia nell’euro: «È noto che avevo delle perplessità sull’unificazione monetaria» racconta l’ex Governatore, «ero convinto che fosse pura illusione sperare che, fissando il cambio, salari e, soprattutto, produttività si sarebbero adeguati». E aveva ragione vista la differente velocità a cui viaggiano le economie dei Paesi Ue. Fazio è critico sulla vigilanza bancaria europea: «Così come è non funziona», sottolinea, suggerendo di riportarla sotto la Banca d’italia, «a livello europeo dovrebbe restare il coordinamento. Se alla Banca centrale viene tolto il controllo sulle maggiori banche, viene tolto lo strumento per intervenire quando è necessario. In tutti i casi di crisi che si sono verificate dal 1995 e con tutte le riforme che si sono susseguite, nessuno ha perso una lira. Si interveniva».
Engie Eps, a Palau la più grande microrete mondiale
(fr.bas.) A Palau, in Micronesia, Engie Eps lancia la più grande microrete al mondo: un sistema solare composto da 35 MW di energia rinnovabile e 45 MWH di accumulo, combinato con l’attuale produzione a diesel, che trasforma la rete di Palau in un sistema smart, integrato con oltre 100 MW di potenza installata. Si stima che l’energia rinnovabile prodotta da fonte solare coprirà oltre il 45% della domanda di Palau.