Corriere della Sera

«Porto la Storia in tv per capire il presente»

Purgatori su La7 con la nuova stagione di«atlantide»

- Renato Franco

«Proviamo a spiegare il presente attraverso la memoria del passato, attraverso i fatti e le storie delle persone». Andrea Purgatori torna dal 17 ottobre, ogni mercoledì, in prime time alle 21.15 con Atlantide, il programma di approfondi­mento storico e culturale di La7. La Storia recente come prisma per interpreta­re quello che accade oggi, le lezioni del già visto per comprender­e quello che si ripete, perché come dice Corrado Guzzanti l’uomo tende a replicare lo stesso errore fino a compierlo alla perfezione.

Non a caso si parte con il populismo, tema di cui oggi, modestamen­te, siamo esperti: «Andremo a vedere quello che è successo in Argentina — spiega Purgatori — raccontand­o Evita Perón, il peronismo e le sue conseguenz­e: la crisi economica, il golpe e la dittatura militare, i desapareci­dos. Non significa che debba accadere anche da noi: il nostro non è un giudizio, ma un paradigma su cui riflettere». Anche allora i balconi avevano un significat­o simbolico importante: «In effetti per chi ci governa ora, potrebbe essere un insegnamen­to a usarli nel modo più sobrio possibile...».

Anche il tema dei migranti ci tocca da vicino. E per trovarne le radici non bisogna fare troppa strada. «Raccontere­mo la storia di Gheddafi, lo chiamavano il “pazzo di Tripoli”, lo schernivan­o come uno che straparlav­a, ma diceva anche cose vere, come dimostrò il finanziame­nto della campagna elettorale di Sarkozy. Era il nostro miglior nemico, avversario dell’occidente e protettore dei terroristi, ma poi tutti scendevano a patti con lui: da Blair fino a Berlusconi, gli stati europei intrattene­vano strette relazioni con lui. Rimane il mistero Concentrat­o Andrea Purgatori è nato a Roma il 1º febbraio 1953. Giornalist­a, scrittore, e conduttore, guida la nuova stagione di «Atlantide, Storie di Uomini e di Mondi», in onda il mercoledì in prima serata su La7 (in replica la domenica pomeriggio) sull’uccisione dell’uomo che ha governato la Libia per più di 40 anni e noi cercheremo di far luce anche su questo».

La nuova stagione di Atlantide racconterà anche la fine della prima Repubblica e Tangentopo­li («la corruzione non è mai finita»); la notte di Sigonella del 1985 che scatenò la crisi diplomatic­a tra Italia e Stati Uniti; la tragedia della

Moby Prince del 1991 che causò la morte di tutte le persone a bordo del traghetto, tranne una, il mozzo Alessio Bertand che ha rilasciato un’intervista esclusiva a Purgatori.

«Il senso di queste storie è sempre quello di non distaccarc­i dalla realtà, o perché sono dei paradigmi o perché sono le chiavi di interpreta­zione del presente». Il programma non segue la corrente della tv di oggi: «C’è la tv trash; la tv degli studi — e ce ne sono troppi dove si litiga e basta; e la tv delle isole felici, che sono due: Atlantide e Ulisse di Alberto Angela, che è un’isola più grande della nostra, ma animata dallo stesso spirito. La sfida non è fare una lezione, ma usare un linguaggio semplice per spiegare fatti complicati. Io faccio anche lo sceneggiat­ore e concepisco il programma come un insieme di racconto, immagini e montaggio. Alla fine per lo spettatore è come se fosse un film. Non di finzione, ma di realtà».

Isole felici

«Sul piccolo schermo si litiga troppo. Noi e Alberto Angela siamo le uniche isole felici»

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 ??  ?? In onda ● La prima puntata di «Atlantide» ha come tema il populismo: testimonia­nze e documenti inediti sulla first lady argentina Evita Perón (19191952, foto) e un’intervista alla nipote Cristina Alvarez Rodríguez
In onda ● La prima puntata di «Atlantide» ha come tema il populismo: testimonia­nze e documenti inediti sulla first lady argentina Evita Perón (19191952, foto) e un’intervista alla nipote Cristina Alvarez Rodríguez

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