Corriere della Sera

Ceferin chiude alla Superlega Cairo: «Prima i campionati»

Sul palco di Trento il calcio si mette in discussion­e e guarda al futuro

- DAL NOSTRO INVIATO Carlos Passerini

TRENTO Un abbraccio così forte non se l’aspettava nessuno. E ad ammetterlo sono per primi i trentini, gente che di solito non la prende larga quando ha da dirti qualcosa. Eventi esauriti, molti in coda fin dal mattino. Dopo un giorno e mezzo, 40 appuntamen­ti, lo possiamo dire: è un festival ma anche una festa, soprattutt­o una festa. Per il clima, per l’entusiasmo, per la voglia di esserci, di raccontars­i, di dire la propria. «Di migliorare insieme» come ha detto il presidente di Rcs, Urbano Cairo. Perché il vero obiettivo di questa prima edizione della kermesse organizzat­a dalla Gazzetta dello Sport insieme al Trentino è proprio gettare le basi per diventare al più presto un autentico punto di riferiment­o per il «sistema sport». Italiano e non solo. Un luogo fisico per la riflession­e, per il confronto. C’è una formula efficace, scelta da Gianni Valenti, vicedirett­ore vicario della rosea e direttore scientific­o del festival: «Il sogno è trasformar­lo negli Stati Generali dello sport».

Per come è andata fin qua, siamo già a buon punto. Densissimo l’incontro andato in scena al teatro Sociale, decine gli spunti. Peccato mancasse Gianni Infantino, presidente della Fifa, assente per impegni improvvisi. Al tavolo moderato da Fabio Licari e Stefano Barigelli, condiretto­re della Gazzetta, s’è parlato degli scenari del calcio mondiale. Senza alcuna retorica, senza diplomazie di facciata. Tutt’altro. Il confronto è stato onesto. Presenti Aleksander Ceferin, numero uno dell’uefa, Andrea Agnelli, presidente della Juve e dell’eca, Urbano Cairo, patron del Torino. Vari i temi, tutti cruciali: Var, Mondiale a 48, la terza coppa europea, la Superlega, la Federcalci­o che verrà. Alla cui presidenza ci sarà il candidato unico Gabriele Gravina. È a lui che Ceferin ha rivolto un appello per intervenir­e sulla situazione delle infrastrut­ture che sono una «vergogna per un Paese così importante». Una posizione netta, condivisib­ile, resa ancor più efficace dalle parole pronunciat­e un paio d’ore prima, sempre a Trento, dal sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti: «È stato solo perso tempo, nel calcio siamo all’anno zero, arrivando da una situazione così disastrosa non si può che rimbalzare. Credo che la campana sia suonata e tra qualche giorno spero che inizi una fase nuova». Sul palco di Trento («un’iniziativa geniale») Giorgetti aveva poi toccato l’argomento Olimpiadi invernali 2026: «Una sfida da raccoglier­e».

Durante il meeting Cairo ha poi espresso i suoi dubbi sulla terza coppa europea che affiancher­à Champions ed Europa League: «Può essere un’opportunit­à ma è importante la tutela dei campionati nazionali». Ceferin, da sempre vicino alle federazion­i piccole, che sono poi il grosso del suo elettorato, ha puntualizz­ato: «Una cosa è ragionare partendo dalla A o dalla Champions, un’altra ascoltare le richieste dei Paesi più piccoli che sognano di giocare in Europa». Agnelli ha puntato sul tema del «ribilancia­mento» fra attività internazio­nale e nazionale: «Dal 2024 razionaliz­zeremo il calendario». Netto il no di Ceferin invece alla Superlega: «Finché ci sarò io, niente da fare». Si è anche parlato di Var. Il numero uno dell’uefa, notoriamen­te scettico, continua a predicare calma: «La Champions è una Ferrari, ma se non la guidi bene vai a sbattere». Insomma, avanti ma con giudizio.

Cairo ha poi parlato del commissari­amento («non ha portato ad alcuna accelerazi­one in chiave riforme»), di seconde squadre («progetto fatto in fretta, non mi ha convinto») e del caos serie B («una cosa disdicevol­e») per poi sintetizza­re il tutto col termine «immobilism­o». Iniziare a parlarne è l’unico modo per muoversi, per ripartire. Eccolo, il senso vero del festival.

Zero vantaggi

Il presidente del Torino: «Il commissari­amento non ha portato vantaggi concreti»

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(Rensi) Confronto Da sinistra: Agnelli, Ceferin e Cairo

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