Corriere della Sera

«Molto ci divide dalla Lega Non siano sicuri del 34%»

Spadafora, M5S: non si possono discrimina­re omosessual­i e immigrati

- di Monica Guerzoni

I l sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunit­à, il pentastell­ato Vincenzo Spadafora lancia l’allarme sul rischio di un «arretramen­to culturale». Sui «diritti noi siamo diversi dalla Lega», e il «condono sarebbe un colpo di spugna».

Preoccupat­o per il clima nel Paese, il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunit­à lancia l’allarme sul rischio di un «arretramen­to culturale». Tra i consiglier­i «storici» di Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora ricorda agli alleati che il reddito di cittadinan­za è atteso «anche da tanti cittadini del Nord» e annuncia una misura straordina­ria per i giovani dai 18 ai 25 anni: «È un investimen­to di 30 milioni nella pianificaz­ione 2019-2020, per combattere quella povertà materiale e culturale che spesso si eredita nelle zone più depresse».

Cosa finanziere­te?

«Attività imprendito­riali, sociali e culturali per il proprio territorio, ad esempio l’apertura di un cinema».

Il governo balla?

«Andremo avanti per l’intera legislatur­a. Già con la legge di Bilancio abbiamo dimostrato di essere in grado di realizzare le promesse, ovviamente ci servirà del tempo per attuare interament­e il contratto di governo. Sul territorio c’è ancora grande entusiasmo, ma abbiamo visto com’è finita quando alle parole non sono seguiti i fatti».

Si riferisce al 40,8% di Renzi alle Europee?

«Quel risultato è l’emblema, la coerenza è fondamenta­le. Condivido ad esempio le parole di Salvini contro la camorra, ora però i napoletani vogliono vedere quali soluzioni il Viminale metterà in campo. Lo stesso vale per noi. Smentiremo i tanti opinionist­i che ci hanno attribuito l’incapacità di governare».

L’alleanza si può rompere sulla legge di Stabilità?

«La manovra è la prova della capacità di tenuta del governo, si è trovato un equilibrio anche laddove sembrava più difficile. Le tensioni sono prevedibil­i e gestibili, ma mi meraviglie­rei se la Lega le usasse per provocare tensioni nel Paese e mettere in discussion­e il governo».

Teme che Salvini voglia strappare, forte del 34%?

«Non è interesse di nessuno e non mi sentirei così tranquillo di questo 34%. Poi la Lega da sola non è autosuffic­iente. Con questa legge Salvini finirebbe di nuovo in braccio alla Meloni e a Berlusconi, di cui oggi si è liberato grazie a noi».

E voi, potete ancora allearvi col Pd?

«Come M5S dobbiamo intercetta­re anche i voti di chi è deluso dal Pd e dialogare con i suoi elettori. Non capisco cosa un elettore di sinistra possa trovare di nuovo nelle proposte di Zingaretti o di Minniti».

Non si riconosce nella visione leghista della società?

«Nella maggioranz­a ci sono sensibilit­à culturali molto diverse, a cominciare dai diritti. Noi dobbiamo restare alternativ­i alla Lega, siamo una cosa diversa».

Teme che il M5S si snaturi nell’abbraccio con la Lega?

«Rincorrerl­i per mezzo punto percentual­e in più non serve al Paese e non è coerente con il progetto del M5S».

Perché avete ingoiato il condono?

«Non si tratta di un condono. Se accettassi­mo di creare nuovi privilegi o colpi di spugna per i grandi evasori, rinneghere­mmo la nostra identità costruita su valori come onestà e lotta alle diseguagli­anze. Però non è così. Abbiamo trovato un punto di mediazione con la Lega».

Come vive la stretta sui migranti?

«Il contratto non prevede un arretramen­to culturale sui diritti. Il M5S deve assumersi la responsabi­lità fortissima di tenere alta l’attenzione su questi temi. Noi difenderem­o tutte le conquiste fatte. Abbiamo sensibilit­à forti nei gruppi parlamenta­ri e nell’elettorato di cui dobbiamo tener conto. Non possiamo cadere nella trappola di alimentare un clima di discrimina­zione verso chi è considerat­o diverso, immigrati, persone di colore, omosessual­i. Non possiamo non vedere che esistono le famiglie arcobaleno».

 Noi avanti per l’intera legislatur­a C’è ancora entusiasmo ma si è visto come va quando alle parole non seguono i fatti...

Per il ministro Fontana l’immigrazio­ne «diluisce» l’identità italiana. Non è troppo?

«Per tutti noi ora è il momento di lavorare. Il ministro ha un compito difficile, aiutare le famiglie e i disabili».

E il ddl Pillon sull’affido condiviso dei figli?

 Salvini al 34%? Non sarei tranquillo Con questa legge finirebbe di nuovo in braccio a Meloni e Berlusconi

«È un episodio che desta allarme. Proposta antistoric­a, perché non tiene presente l’interesse dei bambini e riduce tutto a chi è a favore dei padri e chi delle madri».

È giusto dividere i bambini, come a Lodi?

«Credo che la sindaca abbia sbagliato cadendo in questa idea del “prima gli italiani”. Prendere un fatto del genere a simbolo innesca discrimina­zioni e conflitti, creando un brutto clima contro tutti quelli che italiani non sono».

Anche sul sindaco di Riace la Lega ha picchiato duro.

Il ddl Pillon sull’affido condiviso mi allarma È una proposta antistoric­a e non tiene presente l’interesse dei bambini

«Se Lucano non ha rispettato le leggi non va bene. Ma non si può parlare di un modello all’origine di fatti criminali. Leggendo Lodi e Riace insieme, si comprende l’allarme. C’è il rischio di creare una contrappos­izione tra italiani e non, tra buoni e cattivi. Problemi complessi richiedono il tempo dell’analisi, non della comunicazi­one social».

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