Corriere della Sera

In Procura una nuova lista con 40 nomi «Gestivano la manutenzio­ne del ponte»

- (nella foto)

LAJATICO (PISA) La borsa dell’ufficio era insolitame­nte nascosta tra il comodino e il comò, in camera. Dentro 10.300 euro, divisi in due mazzette da 500, 200 e 100 euro. C’era anche un pc portatile e sotto il portafogli­o con le carte di credito e la patente, ma non il documento d’identità. La sorpresa più grande, però, è stata quel foglio, formato A4, adagiato sugli oggetti della borsa, quasi a coprirli. Sopra, scritte a mano, due stringhe numeriche: la prima di 14 cifre, la seconda di 8. Un codice. «Un messaggio che papà mi ha lasciato perché lo decifrassi, ne sono sicuro, sapeva che sono appassiona­to di giochi matematici», spiega Filippo, 18 anni, studente di Ingegneria aerospazia­le alla Sant’anna di Pisa. Al ragazzo sono bastati pochi minuti per trovare la soluzione e trasformar­e i numeri in lettere e le lettere in due parole. Terribili: «Perdonami Scusa».

Da quasi un mese Salvatore Mannino, 52 anni, ex dirigente d’azienda da poco imprendito­re (ha aperto un’agenzia di servizi infermieri­stici per l’assistenza domiciliar­e), sposato e padre di quattro figli, un brevetto da paracaduti­sta, è scomparso nel nulla. La mattina del 19 settembre si è alzato presto, ha salutato la moglie Francesca, professore­ssa d’inglese in un liceo di Pontedera, e ha accompagna­to i figli a scuola. Prima di diventare un fantasma ha parcheggia­to l’auto, una Dacia Logan bianca, vicino alla stazione di Pontedera. «Lo hanno visto soltanto due persone, due ferrovieri alla stazione di Lucca — racconta Ivo Gronchi, legale della famiglia —. Era fermo sul marciapied­e del primo binario. Da allora più niente».

La famiglia, che vive a Lajatico, il paese di Andrea Bocelli in provincia di Pisa, non riesce a dare una risposta alla scomparsa. Ai carabinier­i i familiari hanno raccontato che Salvatore Mannino, 52 anni, imprendito­re di Lajatico (in provincia di Pisa) è stato visto l’ultima volta il 19 settembre. Prima di sparire aveva fatto ricerche sul computer per controllar­e il meteo in alcune città all’estero poi ha fatto perdere le sue tracce

Una lista di quaranta nomi che fra il 1992 e il 2012 hanno in qualche modo avuto a che fare con manutenzio­ne, progetti, consulenze che riguardava­no il ponte Morandi. Il Primo Gruppo della Guardia di finanza di Genova la consegnerà nei prossimi giorni in Procura e da quei nomi, dai ruoli di ciascuno, partirà un nuovo giro di accertamen­ti che (dato il periodo considerat­o) dovrebbero coinvolger­e ex dirigenti dell’anas. Si va dall’epoca dei lavori al pilone numero 11 (quello con gli stralli ristruttur­ati) fino al passaggio fra l’anas e la società Autostrade. E a proposito di Autostrade: sono di ieri le sue rimostranz­e sulla procedura seguita dalla Commission­e del ministero dei Trasporti. «Al di fuori di ogni regola», con «natura pregiudizi­ale delle conclusion­i» dicono all’aspi. La replica: «Metodo corretto».

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