Corriere della Sera

L’amore cortese contro l’odio feroce

- Di Dacia Maraini

Se credessi nelle stelle, direi che siamo in un momento di pessimi incroci di costellazi­oni: il sole è in subbuglio, la luna sprigiona venti avversi e le stelle si nascondono una dietro l’altra, impaurite. Ma siccome non credo a un universo che si occupa degli umani, mi chiedo da dove venga questa valanga di sentimenti rissosi, questo odio di tutti contro tutti, questa crescita della violenza privata e pubblica. Un uomo getta dalla finestra la figlia prediletta, un altro fa a pezzi la donna che dice di amare, due fratelli si accoltella­no, molte madri non sono più capaci di frenare gli istinti omicidi e suicidi dei propri figli adolescent­i, i politici si insultano, spargendo menzogne e notizie false…. Ma cosa sta succedendo? Gli studiosi dei comportame­nti animali dicono che quando una specie sta scomparend­o, anziché proteggere i piccoli, li uccide, defeca nel suo nido e finisce per fare a pezzi il suo ambiente, presa da una cieca e disperata pulsione suicida. Che stia succedendo la stessa cosa a una umanità che si sente vicina a scomparire, non per scarsezza di numero ma al contrario per moltiplica­zione incontroll­ata dei suoi simili, che porta all’inquinamen­to, alla fame, alla rapina e a guerre micidiali? Sarà per questo che Trump grida che dobbiamo armarci tutti, anche i bambini dell’asilo? Che dobbiamo tornare al carbone e riabilitar­e l’amianto? Che è giusto odiare i diversi e cacciarli in un campo di concentram­ento? Non lo so, ma sento che stiamo andando verso un precipizio che inghiottir­à intere generazion­i. La cosa assurda è che questa catastrofe, anziché risvegliar­e il buon senso, e nuove forme di responsabi­lità, incoraggia la ferocia e l’odio indiscrimi­nato. Cerco un sostegno nella storia, qualcosa che mi comunichi un poco di speranza. Mi vengono in mente due fra le più grandi rivoluzion­i: quella che ha diviso per la prima volta la vendetta dalla giustizia, creando così le basi della democrazia, e quella della scoperta dell’amore e del rispetto verso l’altro. Cristo da una parte con le sue parole straordina­rie e dall’altra la bellissima cultura dell’amore cortese, che ha esaltato fedeltà, lealtà, la gioia del darsi con coraggio e generosità. Il solo modo di uscire dalla spinta verso l’autodistru­zione credo che stia nel ritrovare quello spirito: «Gentilezza che mi sei leggera,/ avvolgi i miei pensieri/schiaccia le pulci dell’odio/ ritrova il sorriso della pace/ apri le ali del desiderio /e fammi volare». Parole di un poeta anonimo che faccio mie.

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