Corriere della Sera

La svedese Fagerhult vuole le luci made in Italy di iguzzini

- Daniela Polizzi

La iguzzini illuminazi­one è destinata ad approdare in Borsa. Ma molto lontano da Piazza Affari, anche se le radici resteranno in Italia. Se la due diligence e gli accordi stretti tra la famiglia di imprendito­ri di Recanati e la svedese Fagerhult andranno a buon fine, nascerà infatti entro l’anno un nuovo campione del settore quotato a Stoccolma, non lontano da un miliardo di ricavi e la posizione di numero uno globale nella tecnologia e nel design della luce. Ancora più forte sui mercati.il percorso impostato ieri con la firma di una lettera d’intenti prevede infatti che il gruppo, (alla Borsa svedese vale 900 milioni di euro), acquisti il 100% della iguzzini Illuminazi­one. Di pari passo, i soci dell’azienda italiana, tra i grandi con 250 milioni di ricavi a fine anno, saranno il secondo socio della nuova entità che raggrupper­à Fagerhult e iguzzini, a fianco del family office della famiglia svedese Douglas che ha il 48% di Fagerhult. L’operazione prevede un mix di acquisto di azioni e un aumento di capitale del gruppo svedese proprio al servizio dell’ingresso dei soci dell’azienda presieduta da Adolfo Guzzini: gli imprendito­ri e Tipo, la piattaform­a di investimen­to della Tamburi investment partners dedicata alle medie imprese da portare in Borsa. Aveva favorito un riassetto nella dinastia con l’acquisto di quasi tutte le quote di due rami familiari salendo fino all’attuale 24% e sostenendo i piani di crescita dell’azienda. Restano tutti. Anzi reinvestir­anno e in mano avranno carta quotata di una realtà più grande. «Il mercato in Europa vale 57 miliardi. Non possiamo stare fermi. Vogliamo quotarci e investire ancora dopo aver comprato molte aziende», aveva detto Guzzini a febbraio. Ma i cali a Piazza Affari e l’aumento dei valori nel m&a hanno convinto i soci che la strada giusta fosse il salto dimensiona­le e la creazione di un campione. Che avrà trazione italiana: Guzzini e il ceo Andrea Sassi manterrann­o gli incarichi e assumerann­o ruoli rilevanti al vertice di Fagerhult.

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