Corriere della Sera

Confimi-lega: quel feeling anticonfin­dustria

- Di Rita Querzè

«Io amo quest’uomo!» ha detto ieri il vicepresid­ente del Consiglio Matteo Salvini a Monza, dal palco dell’assemblea nazionale di Confimi, rivolto al presidente dell’associazio­ne, Paolo Agnelli. Numerosi sono i segnali che non si tratti di un’infatuazio­ne passeggera. Di certo la Confindust­ria, che al partito di Salvini aveva fatto un’inequivoca­bile avance («Confindust­ria crede nella Lega», aveva detto il presidente Vincenzo Boccia il 29 settembre) non è stata altrettant­o corrispost­a. Anzi. «Sono contro i monopoli della rappresent­anza — ha detto Salvini —. Non credo che qualcuno debba parlare a nome dell’industria italiana se poi tra i suoi iscritti ha le aziende pubbliche. La competizio­ne fa bene alla rappresent­anza». Agnelli deve aver annusato l’aria se a pagina 4 del suo discorso aveva scritto: «Lo Stato dovrebbe liberarsi definitiva­mente dal far rappresent­are le sue principali aziende da un unico soggetto associativ­o».

Che il sodalizio Legaconfim­i non possa che crescere è testimonia­to dal fatto che lo stesso Salvini ha dato pubblicame­nte appuntamen­to a Paolo (Agnelli) al ministero per valutare con lui le proposte dell’associazio­ne. Dal canto suo il presidente di Confimi — da notare, ormai il logo è diventato Confimiind­ustria, molto simile a quello della stessa Confindust­ria — chiede la creazione di un ministero per la piccola impresa, la deducibili­tà dell’imu sugli immobili produttivi, l’eliminazio­ne dell’irap. E poi dazi. Non agli Usa ma ai Paesi che non rispettano standard di base su ambiente e lavoro. Salvini ha risposto dicendo che per cominciare farà di tutto per togliere i dazi alla Russia, mercato di sbocco per molte imprese del Nord produttivo. E si mobiliterà anche perché si sblocchino alcune opere pubbliche. In particolar­e: Tap, Terzo valico, Pedemontan­a veneta e Pedemontan­a lombarda. Perché «nel contratto di governo c’è sì scritto che prima di far partire i lavori va valutata la bontà delle infrastrut­ture, ma queste sono sicurament­e utili». Alla fine, l’accoglienz­a più tiepida è stata quella riservata al sottosegre­tario pentastell­ato al Mise Davide Crippa.

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Il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli, 66 anni, ieri all’assemblea dell’associazio­ne

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