Auto, Di Maio convoca il tavolo con i sindacati
Nuove regole sulle emissioni, immatricolazioni in picchiata in Europa. In Italia calo del 25%, per Fca -31%
Il calo delle vendite di auto nuove in Europa a settembre era atteso. Il brusco rallentamento in tutti i Paesi, dove è stato registrato un calo del 23,4%, con 1.123.184 immatricolazioni, come ha comunicato l’unrae, l’associazione dei costruttori stranieri in Italia, è conseguenza della crescita eccezionale (+29,8%) verificatasi in agosto. L’entrata in vigore, il 1 settembre, delle nuove regole di omologazione avevano fatto anticipare le vendite, questa è la vera causa del crollo settembrino. Le cinque maggiori nazioni hanno registrato, rispettivamente, un calo a doppia cifra: la Germania ha perso il 30%, il Regno Unito il 20%, la Spagna il 17% e la Francia circa il 13%, senza contare le disfatte della Romania che è scesa del 73,4% e dell’austria del 42%.
L’italia ha perso il 25,4%, un forte rallentamento provocato anche dai blocchi della circolazione per le vetture più inquinanti e dalle negative informazioni sui motori diesel. Un quadro che non deve allarmare poiché il calcolo dei nove mesi dell’anno registra, in Europa, 12.304.711 unità, un aumento del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Romano Valente, direttore generale dell’unrae, ha dichiarato che «l’associazione sostiene l’introduzione di provvedimenti che facilitano il ricambio del parco circolante, in alcune regione decisamente obsoleto. Manca una chiara informazione sul passaggio dai motori a combustione verso quelli ibridi o elettrici puri. Inoltre vi è la possibilità di sostituire i veicoli più inquinanti con vetture moderne e innovative, compresi i propulsori diesel Euro 6, oggi considerati tra i più virtuosi in termini di emissione». Sarà sufficiente che alcune città decidano di restringere l’ingresso a vetture anziane per provocare una sostituzione rapida, a vantaggio della pulizia dell’aria e della ripresa industriale.
Il 30 ottobre sono stati convocati tutti i sindacati dal ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, per affrontare la situazione del settore auto, con la speranza che vengano presi tempestivi provvedimenti, prima dell’arrivo dell’inverno.
Volkswagen, il primo gruppo europeo, è stato penalizzato a settembre, con un -48%, ma il consuntivo dei nove mesi risulta sempre positivo rispetto al 2017, con un +5,6%. I risultati migliori restano quelli dei francesi di Psa e Renault che pur perdendo a settembre, il primo il 7,7% e il secondo il 27%, alla fine del terzo trimestre possono contare una crescita, rispettivamente, del 54% e del 6,5% da inizio anno. Questi dati positivi sono frutto del lancio di nuovi modelli, di tecnologia moderna, proposti con campagne commerciali accattivanti. Fiat Chrysler ha perso, nel nono mese, il 31,9%, il bilancio dall’inizio dell’anno resta comunque accettabile, limitandosi ad un -0,8%, con una quota stabile al 6,3%. I giapponesi e i coreani non hanno risentito questa forte contrazione, Toyota, pur in leggera flessione a settembre, conserva un +6,4% nei nove mesi, Hyundai porta a casa, nello stesso periodo, un + 7,3%, Kia un + 5,9% e Volvo è vincente sia a settembre (+ 2,9%) sia alla fine del trimestre con una crescita del 6,5%.