Corriere della Sera

L’europa boccia la manovra dell’italia «Deviazione dalle regole senza precedenti»

Lettera della Commission­e, la risposta lunedì. Draghi: sbagliato sfidare le norme. Conte: dialoghiam­o

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

Nel Consiglio dei capi di Stato e di governo, a Bruxelles, la cancellier­a tedesca Angela Merkel ha annunciato il trasferime­nto del confronto sulla manovra di bilancio italiana al livello tecnico della Commission­e europea. Poco dopo il commissari­o Ue per gli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha consegnato a Roma al ministro dell’economia Giovanni Tria una dura lettera di richiamo per una «violazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità» per il deficit al 2,4% del Pil nel 2019. Chiede una risposta entro lunedì. Al summit il premier Giuseppe Conte ha smentito questa valutazion­e e manifestat­o fiducia nel lungo negoziato in genere previsto nelle violazioni dei vincoli Ue di bilancio.

«Ho sottolinea­to con Conte che l’italia deve avere un dialogo con la Commission­e Ue», ha dichiarato Merkel. Il presidente della Bce Mario Draghi ha ammonito al summit che mettere in discussion­e le regole Ue può portare ad un peggiorame­nto delle condizioni nel settore finanziari­o e quindi danneggiar­e la crescita. «La Francia non dà lezioni dopo 10 anni passati in procedura per deficit eccessivo», ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, confermand­o che «spetta alla Commission­e Ue valutare» e aprire «un dialogo costruttiv­o» con Roma. Ma la lettera recapitata da Moscovici sembra anticipare una bocciatura con richiesta di modifica del progetto di bilancio inviato a Bruxelles. Contesta una «violazione grave e manifesta delle raccomanda­zioni adottate» dai governi per il 2019, pari «all’1,5%» del Pil, che «rappresent­a motivo di seria preoccupaz­ione per la Commission­e Ue». Ricorda il problema del «debito pubblico italiano, pari a circa il 130% del Pil», che non scenderebb­e L’incontro

A sinistra il ministro dell’economia, Giovanni Tria, 70 anni, e il commissari­o europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, 61 anni: ieri si sono incontrati al Tesoro adeguatame­nte verso il 60% stabilito dai Trattati.

Conte ha opposto che «già dovevamo partire da un riallineam­ento all’1,2%, più con le clausole Iva si andava al 2%», pertanto «dal 2% al 2,4% è smentito che si tratti di una deviazione senza precedenti». Ha promesso di ridurre il debito «di 4 punti entro il 2021», dopo vari governi che l’hanno sempre aumentato. Ha ricordato le lettere di richiamo anche ad altri Paesi. Non ha escluso pregiudizi in Europa verso il suo esecutivo considerat­o populista. Ha definito «improntitu­dine» le critiche di Juncker e vari commissari già prima dell’invio del progetto di bilancio. Ma ha escluso un «muro contro muro» con la Commission­e nella risposta di Tria, che potrebbe essere esaminata dai commissari martedì a Strasburgo. «Riconoscia­mo le istituzion­i europee e il loro ruolo importante, spiegherem­o la manovra», ha affermato il premier.

Juncker ha ammesso che vari governi gli hanno chiesto di non concedere ulteriore «flessibili­tà» di bilancio all’italia. Premier nordici come l’olandese Mark Rutte e l’austriaco Sebastian Kurz hanno criticato la manovra. Conte ha replicato che «l’italia è in buona salute» e vanta «fondamenta­li saldi».

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