Il condono fiscale (da maxi a mini)
Il testo del decreto legge datato 16 ottobre, quindi dopo la riunione del Consiglio dei ministri che il 15 lo ha approvato, è diventato un caso che rischia di compromettere la tenuta della maggioranza perché è un tale pasticcio che anche i tributaristi più esperti faticano a trovare il filo logico del provvedimento. Esso, infatti, da una parte apre le porte a un maxicondono che sana anche reati come il riciclaggio e dall’altro più che raddoppia, fino a un massimo di 16 anni, il periodo di accertamento cui può essere sottoposto il contribuente che non presenti alcuna dichiarazione integrativa di redditi evasi. L’unica logica che può tenere insieme queste cose è quella degli opposti: il decreto da un lato soddisfa la promessa di condono fatta dalla Lega al suo elettorato e dall’altra la promessa dei 5 Stelle di inasprire la lotta all’evasione. Solo che proprio perché il testo realizza il primo obiettivo il secondo non sta in piedi.
Per capire meglio il problema bisogna partire dalle norme vigenti. Anche adesso è possibile presentare una dichiarazione integrativa con la quale chi ha evaso dei redditi li fa emergere. La differenza contenuta nel decreto è che mentre ora sull’imponibile emerso si deve pagare l’imposta per intero, con la nuova dichiarazione integrativa (che potrebbe far emergere fino a 100 mila euro di imponibile per ogni imposta e per ogni anno per 5 anni) si pagherebbe un’aliquota forfettaria ridotta del 20% e per di più in comode rate quinquennali e senza sanzioni e interessi. Ma il punto decisivo e che le norme attuali, in cambio del pagamento dell’imposta in misura piena, cancellano la punibilità dei reati tributari. Poiché il decreto prevede invece un’imposta ridotta, la cancellazione della punibilità deve essere esplicitata nel provvedimento stesso, altrimenti non scatterebbe e nessuno presenterebbe la dichiarazione integrativa. La depenalizzazione contenuta nel decreto è quindi tecnicamente dovuta, altrimenti il condono fallirebbe. Solo che il testo è andato oltre, allargando la depenalizzazione anche a reati molto gravi extratributari come riciclaggio e autoriciclaggio.
Sul piano della lotta all’evasione, invece, le norme si accaniscono nei confronti dei contribuenti che finiscono sotto accertamento da parte