Corriere della Sera

Ilaria Cucchi e il generale Nistri Polemica dopo l’incontro con l’arma

«Attacchi ai carabinier­i che hanno parlato». La ministra Trenta: non è così

- Di Fulvio Fiano e Ilaria Sacchetton­i

● L’altro ieri si sono incontrati al ministero della Difesa, presente la ministra Elisabetta Trenta che ha detto: «In tanti dobbiamo chiedere scusa»

Delusione e sconforto erano già trapelati da un suo post notturno su Facebook. Poi, nel pomeriggio, ai margini della proiezione del film di Alessio Cremonini «Sulla mia pelle» Ilaria Cucchi ha commentato l’incontro che avrebbe dovuto riannodare il filo con le istituzion­i, quello di mercoledì sera con il comandante dei carabinier­i Giovanni Nistri e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: «Dal generale Nistri — ha detto — mi sarei aspettata non dico le scuse, perché avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzan­te. Ma non 45 minuti di sproloquio contro Casamassim­a, Rosati e Tedesco (Riccardo Casamassim­a, Maria Rosati e Francesco Tedesco, i carabinier­i che al processo bis hanno parlato del pestaggio e delle bugie, ndr). Come a dire, ho pensato che gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo non sono degni di continuare ad indossare la divisa che io amo e che rispetto».

La riappacifi­cazione auspicata e cercata non c’è. Al contrario si profila uno scontro più aspro del passato visto che, in precedenza, i contrasti — esplosi soprattutt­o sui social — erano rimasti confinati ai ranghi inferiori dell’arma mentre a questo punto Ilaria Cucchi punta all’apice dell’istituzion­e. Il commento della Cucchi sulle parole di Nistri incide anche sul feeling inizialmen­te esploso con la Trenta. La quale, da ministra della Difesa, si sente in dovere di difendere il suo comandante: «Giovanni Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestat­o nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenut­a! Sempliceme­nte, ha rimarcato l’obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogativ­e».

Dal comando dell’arma si ricorda invece che il generale Nistri aveva già parlato pubblicame­nte due giorni dopo la notizia della confession­e di Tedesco, proprio per definire «disonorevo­le» il comportame­nto dei carabinier­i e ribadire che «quando tutto sarà definito attraverso gli accertamen­ti dell’autorità giudiziari­a, e sarà fatta chiarezza su tutti gli aspetti di questa vicenda disonorevo­le, l’arma prenderà i propri provvedime­nti, e saprà farlo con il massimo rigore, senza remore e senza riguardi per gli eventuali colpevoli», riferendos­i soprattutt­o a quei carabinier­i che non hanno collaborat­o.

L’inchiesta Interrogat­o per sette ore il comandante di Tor Sapienza indagato per falso

Intanto nel fascicolo sui depistaggi seguiti alla morte di Cucchi è stato sentito ieri in Procura il luogotenen­te Massimilia­no Colombo, comandante della Stazione Tor Sapienza all’epoca dei fatti, dove il 31enne passò la notte del 16 ottobre, quella del fermo, in una cella di sicurezza e accusato di falso ideologico. Assistito dall’avvocato Antonio Buttazzo, ha parlato per oltre sette ore. Il verbale è stato secretato.

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Scontri Una donna presa di peso dalla polizia per rimuovere il blocco dei binari

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