Corriere della Sera

«Mai stato meglio»

«Sono nel mio miglior momento di forma. Io e Higuain ci capiamo Ho rifiutato due volte l’inter, il derby è come una partita di poker»

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Non è un grido di guerra, perché non è il tipo: Jesus Suso è un ragazzo pacato, rilassato, parla a bassa voce, e si preoccupa di non farlo troppo velocement­e, in modo che le sue frasi vengano recepite bene e riportate con fedeltà. Però non si nasconde: «Sì, è il momento migliore della mia carriera. Fisicament­e e mentalment­e non sono mai stato meglio di così». Detto da uno che all’inter ha già segnato tre gol (con doppietta nel 2016) e realizzato un assist per la rete di Cutrone nell’ultima sfida di Coppa Italia, ecco che lo stato di forma dello spagnolo diventa una delle chiavi di lettura del derby di Milano numero 169.

Jesus, lei è il miglior assist man dei cinque principali campionati (sei), e ha segnato al Sassuolo due gol scaccia crisi: da cosa dipende il suo momento magico?

«Quando lavori tanto i risuldobbi­amo tati non arrivano subito, ma io era un po’ che giocavo bene, che fisicament­e mi sentivo come volevo. Sono molto contento, le cose mi stanno andando bene qui al Milan, dove c’è tanta gente con cui mi capisco bene in campo, e in Nazionale. È davvero un momento perfetto».

C’entra anche il figlio in arrivo?

«Devo dire che ho sempre avuto una relazione fantastica, è chiaro però che il bambino porta qualcosa in più, sono molto felice e molto ansioso che nasca. Dovrebbe accadere la prima settimana di novembre, il mio stesso mese».

Si chiamerà Alessio: onore di Romagnoli? in

«Sicurament­e no! — ride —. Nasce qua in Italia, un Paese che amiamo molto, ci piace dargli un nome italiano».

Quindi se domenica sera dovesse segnare la dedica è scontata.

«Dopo la partita col Sassuolo la mia ragazza mi ha mandato un sms per dirmi che pensava festeggias­si per il bebè. Ma il momento non era dei più facili per noi e neanche per Gattuso, perciò mi è venuto spontaneo andare ad abbracciar­lo. Ma nel derby, nel caso, non si scappa».

Restiamo su Gattuso: cos’ha di speciale?

«È una persona magnifica, non sentirete nessuno parlare male di lui. Ovviamente tutti migliorare, i giocatori e lo staff. Ma lui è arrivato l’anno scorso in un momento difficile, è la persona giusta al posto giusto. Io da piccolo lo vedevo giocare in tv, è uno che ha vinto tutto e me lo aspettavo

Gattuso

È la persona giusta al posto giusto, con lui si può parlare tanto fuori dal campo

Maldini

È il Milan. Io sono arrivato a 100 presenze, lui a 900... Ci parli e migliori

più riservato, invece con lui puoi parlare molto fuori dal campo».

E invece allenarsi con Leonardo e Maldini qua intorno com’è?

«Con Leonardo ogni tanto parliamo delle partite, ma si interessa di tutto, mi ha chiesto come stava la mia ragazza. Maldini, beh, è il Milan. È qua ogni mattina, ti vede allenarti, ti parla, penso che ti faccia migliorare».

Guardando lui aumenta la voglia di diventare una bandiera?

«L’altro giorno io ho fatto 100 partite, lui è arrivato a 900. È una cosa straordina­ria. Io penso che ho la possibilit­à di

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