Icardi: «Resto in nerazzurro, è casa mia»
È l’uomo più temuto dal popolo milanista, il più atteso dagli interisti. L’anno scorso nel derby d’andata, che cadeva dopo la sosta proprio come stavolta, Mauro Icardi si scatenò con una tripletta aprendo la crisi del Milan e lanciando l’inter al secondo posto. «Il derby è la gara che si aspetta di più, possiamo giocarcela al meglio. Se vinciamo, dopo si lavora meglio. Battere il Milan e poi il Barcellona? Noi giochiamo per vincere», ha spiegato in un’intervista a Sky Sport. Il derby di domenica propone un altro derby, tra argentini. Da una parte il capitano nerazzurro, dall’altra Gonzalo Higuain che fin qui in campionato ha segnato di più: quattro reti contro tre. «Non penso ci sia una rivalità, poi fa parte del gioco metterci contro. È un grande calciatore, è quello che mancava al Milan, potendo glielo toglierei. Vedremo a maggio chi avrà segnato di più tra me, lui e CR7». L’obiettivo dell’inter rimane quello di colmare il gap con Juve e Napoli che la stagione scorsa chiusero rispettivamente con 23 e 19 punti in più dei nerazzurri. «Abbiamo una grande squadra, stiamo migliorando dopo l’inserimento dei nuovi. La Juve ha una base solida da anni, è quella la sua forza. Il mio contribuito lo do con i gol». Un contributo pesante, anche in Champions. «Non mi aspettavo di partire così bene, abbiamo giocatori per far male anche al Barcellona». Il derby di domenica segna l’inizio di una settimana particolare per l’inter: mercoledì la sfida al Barcellona, il lunedì dopo un’altra difficile trasferta in casa della Lazio. Di una cosa però Icardi è certo: «Vorrei vincere qualcosa con l’inter, se si fanno le cose bene il premio può arrivare. Potevo scegliere di andare via, ma poi ho deciso di restare. Questa è casa mia». Poteva scegliere di partire, ma è rimasto «per il bene della mia famiglia e perché avevo il sogno di giocare in Champions e l’ho realizzato». Resta in attesa del rinnovo di contratto. «Non so se arriverà prima di Natale, cercheremo comunque di trovare un accordo». L’inter non vuole perderlo.