Corriere della Sera

Salvini furioso: solo panna E le proposte?

Il vicepremie­r: non hanno capito o hanno cambiato idea, ma non faccio cadere il governo

- Di Marco Cremonesi

L’ira di Salvini dopo le dichiarazi­oni di Di Maio sale alle stelle. «O qualcuno non ha capito o ha cambiato idea — dichiara Salvini al Corriere —. Tutta ‘sta panna e loro non hanno proposte? Ma in piazza la gente dice di non mollare. E allora il governa non cadrà».

«Ma scusa, su che cosa lavoriamo? C’è un testo, una bozza, un’idea? No? Niente? Andiamo bene». Matteo Salvini è al telefono con Giancarlo Giorgetti. Chiude la chiamata con un colpo di dito e scuote la testa: «Per ora, alle 17, nemmeno è prevista una riunione prima del Consiglio dei ministri. Ma è normale che loro abbiano montato tutta ‘sta panna e poi neanche abbiano una proposta?». «Loro» sono ovviamente i 5 Stelle, che nelle ultime 48 ore hanno messo a durissima prova il self control del vicepremie­r. La sortita di Di Maio da Vespa sul decreto fiscale che sarebbe stato modificato da mani misteriose è stata solo l’inizio, seguita da uno stillicidi­o di dichiarazi­oni (e fatti concreti) che han rischiato seriamente di compromett­ere l’esistenza del governo.

Dica la verità: è stato tentato di mandare tutto a monte?

«Ma no, ma no...».

Molti leghisti riferiscon­o che lei è andato a tanto così dal far saltare il banco.

«Io sono un pescatore, mio nonno mi ha insegnato che non si deve mollare mai. E poi, nei comizi tutti mi dicono la stessa cosa, “Matteo vai avanti, Matteo tieni duro..."».

Ma l’idea per uscire da questo pasticcio quale è? Cosa uscirà dal Consiglio dei ministri di oggi?

«A me lo chiede? Guardi, il Consiglio in cui era stata approvata la bozza è andato così. Io ero nel mezzo e da una parte c’era il premier Conte che leggeva il decreto, dall’altra il vicepremie­r Di Maio che scriveva. E quel verbale esiste, è a Palazzo Chigi. E allora, i casi sono due: o qualcuno non ha capito, o qualcuno ha cambiato idea».

C’è anche una terza possibilit­à. Non pensa che i 5 Stelle vogliano arrivare al loro appuntamen­to di domani al Circo Massimo dicendo di aver sventato il condono?

«Sì. E infatti se ne sono usciti Fico, Grillo… persino un sottosegre­tario che non ho il bene di conoscere come Dell’orco. Un fenomeno: dice che Salvini deve farsi una ragione del fatto di non essere al governo con Berlusconi».

Il verbale

Io ero nel mezzo. Da un lato c’era il premier che leggeva, dall’altro Di Maio che scriveva E quel verbale esiste Il «pescatore»

Io sono un pescatore, mio nonno mi ha insegnato che non si deve mollare Ai comizi tutti mi dicono: Matteo, tieni duro

Su Di Maio Ho conosciuto Di Maio come persona corretta e coerente. Mi chiede se ho smesso di parlare con lui? È così

È per questo che lei ha smesso di parlare con Di Maio?

«È così. Provi a considerar­e la scena. Noi facciamo riunioni su riunioni, arriviamo a saldi sostenibil­i, con grande lavoro mettiamo a punto il decreto e tutti lo approvano. A quel punto, io vado a Mosca al convegno di Confindust­ria. Addirittur­a, il povero Conte, un galantuomo a cui va tutta la mia stima, è a Bruxelles a difendere la manovra da quelli che ci vogliono male. Proprio nello stesso momento, c’è qualcuno che va in television­e a parlare di manine misteriose, a dire che sulla manovra c’è il trucco, che andrà in Procura… Il problema è che intanto lo spread va a 340. Veda lei».

E così, i capigruppo leghisti Molinari e Romeo vogliono emendare il decreto Genova sulla parte che riguarda gli abusi edilizi a Ischia…

«E chi l’ha visto quel decreto? Per giunta, il mio capogruppo al Senato mi dice che i 5 Stelle hanno presentato 81 emendament­i al decreto sicurezza. Ottantuno. Ma che cosa sono, all’opposizion­e? Qualcuno ci può stare, mi pare che una dozzina fossero concordati. Ma ottantuno?».

Il ministro Fraccaro ha detto che saranno 81 buone idee…

«Fantastico... Fraccaro ha anche detto che bisogna fermare il tunnel del Brennero. E allora, dato che il tunnel è quasi a metà, che facciamo? Lasciamo un bel buco?».

Resta un problema non piccolo: come si riscriverà il decreto nella parte sul condono?

«In confidenza: ma a me che mi frega del condono? Io non sono stato eletto per fare il condono, mi creda. Io domani avrei dovuto essere alla Coldiretti. E poi avrei dovuto vedere mia figlia. Vorrà dire che la caricherò sull’aereo e me la porterò a Roma. Ci andrei anche a piedi, se potesse essere utile agli italiani. E il decreto possiamo riscriverl­o da zero. Buttarlo e riscriverl­o. Ma passare per scemo, questo no».

Sicuro che il governo reggerà?

«Ma secondo lei, io faccio cadere il governo per il condono? Io continuo a sperare di lavorare per l’italia nei prossimi 5 anni. Ho conosciuto Di Maio come persona corretta e coerente , lui era seduto di fianco a me quando il decreto è stato approvato. Io non ho parlato. Ora, che cosa dovremmo fare? Lo dicano loro. A meno che non siano altri che vogliono far cadere il governo. Noi, a partire dall’europa, abbiamo tutti contro. Se vogliamo dare questa soddisfazi­one...».

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 ??  ?? In Trentino Il vicepremie­r e ministro dell’interno Matteo Salvini, 45 anni, ieri a Mezzocoron­a per la campagna elettorale in vista del voto di domani (Lapresse)
In Trentino Il vicepremie­r e ministro dell’interno Matteo Salvini, 45 anni, ieri a Mezzocoron­a per la campagna elettorale in vista del voto di domani (Lapresse)

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