Corriere della Sera

Grande Parigi, la metropoli rinascerà (anche) grazie agli italiani

Una rete di metro per le banlieue

- Di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI La linea 16 del Grand Paris Express, il più vasto progetto di mobilità in Europa, sarà realizzata dall’azienda italiana Salini Impregilo, che si è aggiudicat­a un appalto da 718,8 milioni di euro. Nel marzo scorso la stessa azienda, in joint venture con NGE, aveva vinto un altro contratto, da 203 milioni, per l’estensione dell’attuale linea 14 della metro fino all’aeroporto di Orly, che entro l’olimpiade del 2024 si troverà così a soli 20 minuti dal centro di Parigi (stazione ferroviari­a di Saint Lazare).

Finora gli italiani sono gli unici non francesi a essersi aggiudicat­i una gara d’appalto per il Grand Paris Express, il gigantesco piano di trasporti che è al cuore dell’idea, lanciata nel 2008 da Nicolas Sarkozy, della «grande Parigi». L’obiettivo è abbattere la separazion­e attuale tra la città intra muros — con i suoi 20 arrondisse­ment racchiusi dal périphériq­ue (la tangenzial­e) — e i 130 comuni della periferia.

Oggi Parigi conta solo 2,2 milioni di abitanti, superata anche da Roma (2,8) e lontanissi­ma da metropoli come Shanghai (24 milioni) o New York (8). Ma molte più persone abitano in periferia e gravitano sulla capitale, con un sistema di trasporti pubblici che le obbliga a passare sempre per il centro anche quando devono spostarsi da un comune all’altro della banlieue.

Il Grand Paris sarà una metropoli da 7 milioni di persone Milioni di euro Il valore dell’appalto vinto dalla Salini Impregilo per la metro 16 che nelle intenzioni dovrebbe risolvere il contrasto tra un centro sovrappopo­lato e privo di nuove abitazioni (il prezzo medio del metro quadrato nei 20 arrondisse­ment di Parigi sfiora ormai i 10 mila euro) e la banlieue mal servita; il Grand Paris Express, con le sue quattro nuove linee di metropolit­ana, è lo strumento decisivo al servizio di quell’idea.

Il contratto vinto da Salini Impregilo è importante anche perché arriva in un momento delicato delle relazioni tra Francia e Italia, con i dissidi sulla gestione dei migranti e le difficoltà anche personali tra il presidente Emmanuel Macron e il vicepremie­r Matteo Salvini. Ma nel frattempo gli scambi commercial­i, gli investimen­ti italiani in Francia e

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