Mollino o Ulrich Il design italiano che accende Londra
Christie’s, record per una sedia «surrealista» Al telefono sfida Usa-russia per un tavolo
G rande soddisfazione da Christie’s a Londra per i risultati dell’asta dedicata al design italiano che si è svolta mercoledì. In vendita c’erano pezzi iconici del XX secolo che hanno raccolto l’attenzione di collezionisti da tutto il mondo, che in alcuni casi si sono dati aspra battaglia da un Paese all’altro per accaparrarsi i loro oggetti del desiderio.
L’asta era intitolata Thinking Italian: Design e faceva seguito al Thinking Italian di inizio ottobre dedicato all’arte contemporanea del nostro Paese. Ma mentre negli anni scorsi il design era stato accorpato all’asta generale, quest’anno Christie’s ha ritenuto che i tempi fossero maturi per dedicare una giornata a sé al design tricolore.
«Quello italiano è sempre stato il design più importante, quello che attrae i prezzi più alti — spiega Simon Andrews, uno dei curatori dell’asta —. L’abbiamo messo in relazione con l’art sale perché i nostri acquirenti vengono per l’uno e per l’altra, sono consapevoli del forte legame che c’è sempre stato, in Italia, fra arte e design: li acquistano assieme per la loro complementarità. I vostri mobili sono espressivi come altre forme d’arte e seguono la stessa narrativa. Il mercato e i collezionisti capiscono questa connessione: è la fine delle distinzioni, abbiamo voluto celebrare la creatività nelle sue diverse forme».
Il pezzo forte dell’asta di mercoledì era la sedia Tipo B di Carlo Mollino, che partita da una stima di 200-300 mila sterline ne ha realizzate 518.750, cioè circa 600 mila euro. Si tratta di un oggetto che venne regalato alla figlia di Gio Ponti, Lisa Ponti, per il suo matrimonio nel 1950 e di cui vennero realizzati solo sei esemplari. Con la sua seduta e lo schienale bipartiti, la sedia è un oggetto visionario, «quasi surrealista — commenta Andrews — con richiami all’anatomia ma che incorpora riferimenti all’astrologia e all’esoterismo. Mollino è una figura a parte rispetto agli altri designer italiani, si vede che non è interessato alla produzione di massa».
Una vera battaglia durante l’asta si è accesa attorno a un tavolo di Guglielmo Ulrich, che partiva da una stima di 20-30 mila sterline: la sfida a
distanza tra un misterioso compratore russo, al telefono, e un altrettanto misterioso americano che rilanciava online dalla Florida, ha portato il prezzo finale a 110 mila sterline (circa 130 mila euro), che è il record mondiale mai realizzato per questo artista in un’asta.
Un altro record lo ha fatto un vaso di Napoleone Martinuzzi, che è partito da un a stima di 160-200 mila sterline ed è arrivato a 392.750 (circa 450 mila euro). Si tratta di un oggetto particolare, in cui il vetro è ricoperto di inclusioni fino a renderlo opaco e iridescente: direttore artistico presso Venini, Martinuzzi era andato a sfidare i tradizionali elementi distintivi del vetro di Murano, come si vede nel vaso in questione, che si ispira a forme antiche e presenta complesse decorazioni applicate (le dieci maniglie laterali).
Un altro record nell’asta lo ha ottenuto un vetro di Carlo Scarpa, mentre un ottimo risultato lo ha visto un altro pezzo di Carlo Mollino, una poltrona degli anni Cinquanta che, partita da una stima di 120-180 mila sterline, è stata venduta per 440 mila (oltre 500 mila euro).
«Non eravamo mai stati così impegnati», concludono da Christie’s soddisfatti.