Alitalia, si tratta sull’ingresso delle Ferrovie Il nodo della cigs
L’ipotesi è che si possa partire con una dotazione inferiore a quella stimata dal ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio di 1,5-2 miliardi. Per entrare nel capitale di Alitalia al 100% potrebbero bastare 600-700 milioni. Gli analisti di Mediobanca stanno ragionando con i vertici di Ferrovie sui numeri dell’operazione. Le prime stime non sembrano così preoccupanti, anche perché Alitalia pur continuando a perdere soldi, ha avuto un anno e mezzo di buona gestione. Ecco perché si ragiona sull’unica alternativa possibile: Ferrovie dello Stato, guidata da Gianfranco Battisti (foto), prenderebbe il 100% di Alitalia, come anticipato dal Messaggero, perché il tempo stringe e le obiezioni del ministro del Tesoro Giovanni Tria alla conversione del prestito-ponte da 900 milioni sono condivise anche dalla Ue. Da Bruxelles trapela che l’ingresso diretto del Tesoro non sarebbe accettabile. Al contrario Ferrovie potrebbe essere accetatta perché sta sul mercato, ha collocato 4 miliardi di obbligazioni, a patto che individui a breve un partner industriale in grado di finanziare gli investimenti sul lungo raggio. La vera scadenza semmai è quella del 15 dicembre, data entro la quale c’è da rimborsare oltre un miliardo allo Stato. Ieri l’azienda ha incontrato i sindacati del trasporto chiedendo un’ulteriore proroga della cassa integrazione per 1.570 addetti.