Corriere della Sera

Ubi, la corsa dei fondi Silchester primo azionista Si torna a un solo consiglio

Il sì del 99,9% dei soci. Massiah: le banche portano crescita

- Fabrizio Massaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Bergamo è lontana dalla costa; eppure i vertici di Ubi, il presidente del consiglio di sorveglian­za Andrea Moltrasio e il ceo Victor Massiah, ricorrono entrambi alla metafora dei «mari tempestosi» per rappresent­are quello che i mercati stanno vivendo tra spread alle stelle e Borsa in piena volatilità, con le banche a farne le spese. In dodici mesi — ha esposto Massiah — la perdita del titolo Ubi è del 29% a fronte del -88% di Mps, del -43% di Bancobpm, del -31% di Unicredit e del -30% di Intesa Sanpaolo: «Non c’è niente di cui gloriarsi in un -29% ed evidenteme­nte non possiamo essere soddisfatt­i, ma siamo quelli andati meno peggio».

I due banchieri parlano a margine dell’assemblea dell’istituto bresciano-bergamasco che ieri ha approvato con il 99,86% dei sì dei soci presenti (pari al 38,8%) l’adozione del modello monistico di governance con un consiglio unico, rispetto all’attuale modello «duale» composto dal consiglio di sorveglian­za e dal consiglio di gestione, presieduto da Letizia Moratti.

Il nuovo board sarà composto da 15 componenti, rispetto agli attuali 23 amministra­tori. Non ci saranno comunque cambi immediati al vertice, se ne riparlerà alla scadenza naturale della prossima primavera. La governance nel frattempo sta già cambiando. Primo socio dell’ex popolare diventa il fondo Silchester, che aumenta la partecipaz­ione dal 5,123% all’8,1% e scavalca la Fondazione Cr Cuneo, ferma la 5,9%. La Fondazione Banca del Monte di Lombardia ha invece limato la partecipaz­ione al 3,95% (dal 4,95%). Stabili al 4,236% Hsbc e al 4,89% Capital Research, mentre Parvus detiene, con opzioni, il 5,09%.

Prossimo appuntamen­to importante per le banche sarà la pubblicazi­one degli stress test il 2 novembre. Per Massiah non saranno un problema: «Mi sembra che il nostro track record sugli stress test non abbia mai deluso, non credo inizieremo adesso». Anche lo spread per il momento non rischia di impattare in maniera significat­iva sul patrimonio: «Ogni 100 punti base di incremento dello spread abbiamo un impatto sui titoli di stato di 35 basis point. La strada è molto lunga prima di avere conseguenz­e veramente significat­ive» sul capitale. Non è neanche tempo di aggregazio­ni, per esempio con Mps (come vari osservator­i ipotizzano): «Ora non è un tema caldo, ora si deve gestire un mare molto tempestoso con lampi, tuoni, onde molto alte».

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