Corriere della Sera

Contro la Serbia all’ora di pranzo in palio il mondo «Sarà la rivincita dopo il k.o. di Rio»

- e. c.

Italia-serbia sarà la sfida tra i due opposti più forti del mondo: Paola Egonu da una parte e Tijana Boskovic dall’altra. Un anno (e nove mesi) separano le due giocatrici: l’azzurra è la più piccola e ha ancora 19 anni. Ma sono sottigliez­ze, specie se confrontat­e alla maturità tecnica che esprimono sul campo di gioco. Saranno loro, i due martelli, l’ago della bilancia della sfida. Boskovic, 193 centimetri, classe 1997, milita nell’eczacibasi Istanbul ed è attualment­e la miglior schiacciat­rice del campionato iridato, davanti proprio a Miriam Sylla (seconda, la vedremo a Conegliano) e Paola Egonu (terza, una finale scudetto con Novara). La classifica della miglior realizzatr­ice invece l’ha già vinta Paola, anche senza la partita di oggi. Irraggiung­ibili i suoi 291 punti. Da quando nella pallavolo non esiste più il cambio palla, quello che ha fatto Egonu è un record mondiale.

Il c.t. Davide Mazzanti spiega però che non c’è solo Tijana Boskovic da tenere d’occhio: «Non ho neanche fatto in tempo a esultare per la vittoria in semifinale che mi sono messo a pensare: adesso devo studiare la Serbia, devo trovare il modo di limitare i loro attaccanti e capire come la palleggiat­rice Ognjenovic gestisce il cambio palla con i centrali,

 Sylla Sarà una battaglia, con la Serbia abbiamo qualche sassolino da toglierci, ci sono tante cose che vogliamo riprenderc­i

perché è uno degli aspetti tecnici più importanti nella sfida contro di loro». Una sicurament­e è Jovana Stevanovic. Classe 1992, quest’anno giocherà in Italia, a Scandicci, proprio assieme alle azzurre Ofelia Malinov e Lucia Bosetti. L’altra è la schiacciat­rice Brankica Mihajlovic. Braccio svelto e percentual­i alte. È tutta la Serbia, quindi, ad avere una formazione pericolosa e soprattutt­o rodata. Le ragazze di Belgrado sono diventate campioness­e d’europa appena un anno fa (2017) e sono vice campioness­e olimpiche ai Giochi di Rio (2016).

Non solo. L’unica sconfitta delle azzurre in 12 partite fin

qui disputate è proprio con la Serbia, ma va detto che il risultato di quella sfida era ininfluent­e perché la qualificaz­ione alle semifinali l’italia l’aveva già ottenuta. Sarà un’altra partita, questo è certo. «No, sarà proprio una battaglia! Abbiamo qualche sassolino da toglierci con la Serbia, come per esempio la prima gara di Rio 2016. Ancora me la ricordo. Forse le cose per noi sarebbero state diverse. Ci sono tante cose, come vedete, che vogliamo riprenderc­i. E una di queste è quella rivincita». Parola di Miriam Sylla. Credetele.

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