«Ho scritto fino alle 4 di notte Ma ora aiutiamo chi è in difficoltà»
Il sottosegretario leghista Siri: la manina? Chiedete a zio Fester
«Sono molto soddisfatto. Ho scritto fino alle quattro di notte il testo della pace fiscale e finalmente è stato compreso». Armando Siri, sottosegretario leghista alle Infrastrutture, porta a casa una sua vittoria personale.
Vittoria sua. Ma, come dice Salvini, sono stati giorni «surreali».
«Sì, in effetti. Ci sono state molte incomprensioni. Ma finalmente possiamo sgombrare il campo dagli equivoci e oggi siamo uniti».
Proviamo a sgombrare il campo. Cos’è la pace fiscale?
«È il saldo e stralcio per i contribuenti in regola con la dichiarazione dei redditi, che versano in gravi difficoltà economiche».
Una norma che aveva già annunciato al «Corriere» ma era rimasta fuori dal decreto. Com’è stato possibile?
«Non lo so, gli equivoci di cui si parlava. E forse c’era troppa carne al fuoco».
Ma pure stavolta resta fuori: Conte e Salvini hanno spiegato che sarà aggiunta in sede di conversione dal Parlamento.
«Ma è solo per una questione tecnica. Ho riscritto il testo e l’ho inviato di notte: non c’è il tempo di inserirlo in decreto. Ma il testo è stato benedetto dall’accordo politico e sarà reinserito con un emendamento di maggioranza».
Che differenza c’è con la rottamazione delle cartelle?
«Quella riguarda chi non è in grave difficoltà. Questa è per chi ha un indice Isee sotto i 30 mila euro e ha particolari condizioni familiari di svantaggio. Se pagassero resterebbero sotto la soglia di povertà. Pagheranno con tre aliquote in dieci rate mensili. È un punto fondamentale della nostra campagna elettorale: aiutiamo chi è in difficoltà, dalle parole ai fatti. E dico grazie a Salvini per questo».
E il condono per gli evasori parziali? Cioè per chi fa nero?
«C’era già. È il ravvedimento operoso».
Però prima si pagava con le normali aliquote, qui si fa un bello sconto.
«Sì, ma si introduce per la prima volta un tetto».
Le motivazioni
«Il condono per il nero? Dieci anni di crisi hanno creato uno sconquasso Va messo un punto» Credo che l’accordo preveda pure la non belligeranza del M5S sul decreto sicurezza, è nel contratto di governo
Decisamente alto: 100 mila euro all’anno. Di Maio non era contento.
«Non credo ci fosse un’opposizione a questa misura».
Resta un condono per il nero. Non è un bel segnale.
«Dieci anni di crisi economica hanno portato uno sconquasso non indifferente. E andava messo un punto».
Scudo penale e scudo fiscale all’estero sono stati tolti. Chi era la «manina»?
«Forse “Mano”, della Famiglia Addams. Chiedete allo zio Fester».
Scherzi a parte, perché pagare con il ravvedimento se resto punibile?
«Perché sotto certe soglie già oggi non si incorre in reati».
Il gettito così sarà inferiore. Come si recupera?
«Con il saldo e stralcio».
L’accordo prevede anche la non belligeranza M5S sul decreto sicurezza?
«Credo proprio di sì. Del resto il contratto di governo serve proprio per determinare quali sono le questioni non negoziabili».