Corriere della Sera

«Ho scritto fino alle 4 di notte Ma ora aiutiamo chi è in difficoltà»

Il sottosegre­tario leghista Siri: la manina? Chiedete a zio Fester

- Alessandro Trocino

«Sono molto soddisfatt­o. Ho scritto fino alle quattro di notte il testo della pace fiscale e finalmente è stato compreso». Armando Siri, sottosegre­tario leghista alle Infrastrut­ture, porta a casa una sua vittoria personale.

Vittoria sua. Ma, come dice Salvini, sono stati giorni «surreali».

«Sì, in effetti. Ci sono state molte incomprens­ioni. Ma finalmente possiamo sgombrare il campo dagli equivoci e oggi siamo uniti».

Proviamo a sgombrare il campo. Cos’è la pace fiscale?

«È il saldo e stralcio per i contribuen­ti in regola con la dichiarazi­one dei redditi, che versano in gravi difficoltà economiche».

Una norma che aveva già annunciato al «Corriere» ma era rimasta fuori dal decreto. Com’è stato possibile?

«Non lo so, gli equivoci di cui si parlava. E forse c’era troppa carne al fuoco».

Ma pure stavolta resta fuori: Conte e Salvini hanno spiegato che sarà aggiunta in sede di conversion­e dal Parlamento.

«Ma è solo per una questione tecnica. Ho riscritto il testo e l’ho inviato di notte: non c’è il tempo di inserirlo in decreto. Ma il testo è stato benedetto dall’accordo politico e sarà reinserito con un emendament­o di maggioranz­a».

Che differenza c’è con la rottamazio­ne delle cartelle?

«Quella riguarda chi non è in grave difficoltà. Questa è per chi ha un indice Isee sotto i 30 mila euro e ha particolar­i condizioni familiari di svantaggio. Se pagassero resterebbe­ro sotto la soglia di povertà. Pagheranno con tre aliquote in dieci rate mensili. È un punto fondamenta­le della nostra campagna elettorale: aiutiamo chi è in difficoltà, dalle parole ai fatti. E dico grazie a Salvini per questo».

E il condono per gli evasori parziali? Cioè per chi fa nero?

«C’era già. È il ravvedimen­to operoso».

Però prima si pagava con le normali aliquote, qui si fa un bello sconto.

«Sì, ma si introduce per la prima volta un tetto».

Le motivazion­i

«Il condono per il nero? Dieci anni di crisi hanno creato uno sconquasso Va messo un punto» Credo che l’accordo preveda pure la non belligeran­za del M5S sul decreto sicurezza, è nel contratto di governo

Decisament­e alto: 100 mila euro all’anno. Di Maio non era contento.

«Non credo ci fosse un’opposizion­e a questa misura».

Resta un condono per il nero. Non è un bel segnale.

«Dieci anni di crisi economica hanno portato uno sconquasso non indifferen­te. E andava messo un punto».

Scudo penale e scudo fiscale all’estero sono stati tolti. Chi era la «manina»?

«Forse “Mano”, della Famiglia Addams. Chiedete allo zio Fester».

Scherzi a parte, perché pagare con il ravvedimen­to se resto punibile?

«Perché sotto certe soglie già oggi non si incorre in reati».

Il gettito così sarà inferiore. Come si recupera?

«Con il saldo e stralcio».

L’accordo prevede anche la non belligeran­za M5S sul decreto sicurezza?

«Credo proprio di sì. Del resto il contratto di governo serve proprio per determinar­e quali sono le questioni non negoziabil­i».

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(Imagoecono­mica) Al governo Armando Siri, 47 anni, sottosegre­tario della Lega alle Infrastrut­ture e ai Trasporti

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