La Borsa italiana è l’ultima della fila E a pagare non sono solo le banche
La crisi di fiducia incide sui prezzi Per i decennali i cali più marcati Il termometro del risparmio gestito Performance negative o piatte Nessun aggravio per il tasso fisso Rincari in vista per i prestiti futuri
Ititoli di Stato italiani non sono più, da tempo, al centro dei portafogli delle famiglie che ne possiedono direttamente una quota molto piccola. Circa il 5%, vale a dire un centinaio di miliardi sugli oltre 2.300 del debito pubblico complessivo. Ma i Btp sono protagonisti importanti all’interno di fondi comuni, prodotti di previdenza integrativa, polizze, gestioni . Quindi gli italiani continuano ad averne parecchi, anche se, magari, li vedono meno. Chi li tiene come si dice «nel cassetto» oggi deve fare i conti con le svalutazioni di prezzo che la crisi di sfiducia ha portato con sé. Parliamo di un meno 7,8% se si fanno i conti a partire dai primi di marzo utilizzando l’indice Jp Morgan che rappresenta un po’ tutta la ricca vetrina del nostri Tesoro, fatta di scadenze che vanno dai pochi mesi dei Bot ai 50 anni dei Btp Matusalemme. Se invece prendiamo alcune singole emissioni
Ifondi comuni, e più in generale il risparmio gestito, sono importanti protagonisti degli investimenti privati italiani. L’industria vale nel complesso oltre 2 mila miliardi, dunque poco meno del debito pubblico e più del Prodotto interno lordo Nella tabella ci sono le performance degli indici Fideuram delle principali categorie. Rappresentano quindi solo un campione, i fondi di diritto italiano, ovvero circa un quarto dei prodotti disponibili alla vendita nel nostro paese e sono quelli più Italiacentrici. Anche per loro le performance sono state negative o piatte— diecimila euro investiti in primavera oggi sarebbero per esempio 9.600 per i fondi flessibili e 10.010 per quelli azionari — ma l’enfasi del segno rosso è inferiore rispetto a quella che si vede sui termometri del mercato azionario e obbligazionario. I fondi infatti, soprattutto quelli bilanciati e flessibili, offrono agli investitori la Fondi azionari Fondi monetari euro Fondi bilanciati Tit.di stato area euro Fondi obbligazionari Fondi flessibili possibilità di comprare un pezzetto (le quote) di una collezione di Tit.di stato Italia titoli azionari e
Az.italia mid cap obbligazionari che il gestore sceglie in base a obiettivi di rischio. Consentono Az.italia large cap di non concentrare le scelte di investimento, anche se si compra un solo prodotto. Chi ha optato per fondi che contengono anche azioni italiane e una quota di Btp può quindi soffrire svalutazioni «mitigate» da scelte oculate tra i vari titoli o dall’utilizzo di strumenti di copertura. Come per i Btp e per le azioni, le perdite dei fondi non si materializzano se non si vende. Sperando che poi le quotazioni risalgano. Azionario area euro Az.mercati emergenti
Piazza Affari è l’ultima della fila. Wall Street, che pure nelle ultime settimane ha iniziato a battere il passo, resta la prima della classe. Diecimila euro investiti sul nostro listino alla vigilia del voto di marzo oggi sarebbero 8.708 considerando l’indice dei quaranta titoli guida, dove ci sono parecchie banche, le azioni più colpite dai ribassi del mercato quando il tema è la solidità dell’italia. Ma anche il paniere delle medie capitalizzazioni, ovvero l’avamposto quotato in Borsa di quelle aziende di Capitale
taglia small che in euro sono una caratteristica peculiare della nostra economia 10.010 non ha retto guida scopriamo, per esempio, che rispetto ai massimi del 2018, pari a 108 punti, il prezzo del Btp decennale maggio 2028 è precipitato a 90 (-16%), mentre il titolo a due anni (dicembre 2021, arrivato fino a 107 ) perde circa il 9%. Questi segni meno non diventeranno reali se non si vende: a scadenza il rimborso sarà comunque 100. Il contraltare del minor prezzo è certamente un maggior rendimento per le nuove emissioni. Il
Il conto dei mercati problema, in questo momento, è capire se le cose andranno Il risultato a oggi dell’investimento di dieci mila euro nelle attività
sotto elencate, effettuato nel periodo 2 marzo-19 ottobre ancora peggio o se, invece, l’acquisto Tipologia di investimento dei titoli
-15 -12 -9 -6 -3 0 3 6 9 sottovalutati Variazione % condurrà a buoni guadagni. Come Azioni USA large cap 10,13% 11.013 dopo il 2011.
9.936 9.891 9.873 9.759 9.693
Il downgrading 9.595 dell’italia e l’aumento dello 9.213 spread tra Btp e Bund farà costare di 9.051
più i mutui? Per 8.801 rispondere bisogna
distinguere tra i 8.708 finanziamenti in corso e quelli che verranno accesi in Corriere della Sera futuro. Per i primi la
risposta è no per i debiti a tasso fisso, e lo è anche per i prestiti variabili, che però potrebbero registrare un incremento delle rate se si verificasse un aumento generalizzato del costo del denaro in area euro e la risalita dell’euribor, il tasso interbancario che nella stragrande maggioranza dei casi parametra i prestiti indicizzati.
Il discorso cambia completamente per i mutui di nuova stipula: le banche devono all’urto. Diecimila euro investiti in pmi quotate Made in Italy — ma anche in questo paniere ci sono diverse banche — oggi sono diventati 9 mila. La performance dal 2 marzo a 19 ottobre di chi avesse optato per Wall Street è invece pari al 10% se si considerano le 500 azioni più rappresentative e a al 9,9% se si fanno i conti in tasca al Nasdaq, il listino delle aziende tecnologiche e innovative. Fa meglio del mercato americano solo l’etf (fondo indice) che rappresenta il barile, in crescita del 35%. È andata bene anche a Tokyo (+6,8%), ma non per la media dei listini europei (-4%). Piazza Affari sconta il problema politico-economico particolare che la riguarda. Ma tutte Le Borse del mondo, a cominciare dagli Emergenti che ci fanno compagnia in fondo alla classifica, scontano la guerra dei Dazi e i timori legati ai rialzi dei tassi Usa, ora avvertiti anche a Wall Street. fare i conti con un calo drastico del valore dei titoli di Stato che hanno in pancia e pagano molto di più i cds (credit default swap), polizze assicurative che garantiscono i crediti contro il rischio di default. Venerdì il cds a 5 anni dell’italia quotava 282: significa che per garantire un milione di titoli a 5 anni servono 28.200 euro, 10 volte più di quanto serve per i titoli francesi. Per fare fronte all’aumento dei costi appare inevitabile che le banche cerchino di aumentare la marginalità: per i mutui significa aumentare un altro spread, quello applicato sui parametri di riferimento (Eurirs per i fissi ed Euribor). Il precedente non è lontano: tra il 2011 e il 2013 gli spread bancari sono saliti di oltre due punti e allora vennero anche ristretti in maniera drastica i criteri per assegnare le erogazioni, con un impatto drammatico sul mercato immobiliare.