Corriere della Sera

Il Genoa le porta via i primi punti

Vantaggio di Ronaldo, pareggio di Bessa nella ripresa: dopo 8 successi arriva il pari Bonucci zavorrato Piatek coi fiocchi

- DAL NOSTRO INVIATO Juventus Genoa 1 1 Paolo Tomaselli p. tom. p. tom.

Uno, due, tre rimbalzi. Quella palla sta uscendo a fondo campo, è chiaro a tutti. Tranne a Christian Kouamé, che la ammaestra e ha spazio e tempo per mirare in mezzo all’area e trovare la testa di Daniel Bessa, che non è un gigante: il ragazzo venuto dal Brasile sguscia in mezzo alle statuine bianconere e dedica il gol più importante della carriera alla madre «perché venerdì era il giorno internazio­nale del cancro al seno e lei sei anni fa lo ha sconfitto». Il Genoa pareggia così la quinta rete stagionale di Cristiano Ronaldo e non lo fa per caso: prima e dopo l’1-1 la squadra di Juric si imbatte nella bella addormenta­ta

Alla mamma

La dedica del genoano: «Alla mamma, che sei anni fa ha sconfitto un tumore al seno»

in bianconero e si guadagna un pareggio inaspettat­o, quasi incredibil­e dopo il primo tempo, ma più che meritato.

Massimilia­no Allegri non alza la voce contro una squadra che per la prima volta in questa stagione non vince (e butta via la possibilit­à del record di vittorie iniziali). Ma non usa certo sfumature: «È la prima volta da quando sono qui che usciamo in questo modo dalla partita, ma gli allenament­i non erano stati buoni e me lo sentivo. Siamo passati da frenetici ad addormenta­ti e da addormenta­ti a frenetici. Dopo un’ora la testa era già a Manchester: avevo detto ai ragazzi di non gestire gli ultimi 5’ come ha fatto la squadra di Mourinho contro il Chelsea. Ma noi non siamo stati capaci di gestire gli ultimi 30’… ».

Serie A

Pareggio

Daniel Bessa sorprende la difesa bianconera e realizza il gol del pareggio del Genoa

(Ap)

9ª giornata

Non si ricordano ammissioni così nette di Allegri sui pensieri europei dei propri giocatori. E dire che il girone di Champions è già indirizzat­o nel migliore dei modi, grazie al pareggio degli inglesi in casa contro il Valencia. Ma evidenteme­nte spegnere la luce presto in certe serate diventa un obbligo quasi inconscio, in vista dell’obiettivo principale.

Allegri, che molto spesso ha salutato i pochi passaggi a vuoto come schiaffi salutari, però stavolta è un po’ interdetto. Perché, complice un calendario favorevole, il suo piano è quello di arrivare a febbraio — il mese in cui comincia un’altra Champions — con un ampio vantaggio in classifica. Non che questo pareggio complichi i piani in prospettiv­a.

Classifica

Ma d’un tratto sembra più chiaro che l’ottavo scudetto è una parentesi (per quanto eccezional­e) tra la parola Europa e la parola vittoria. E che qualche altro passaggio a vuoto bisognerà aspettarse­lo. Rendendo (forse) meno scontata la maratona scudetto.

Certo, la Juve del primo tempo ha solo un difetto, anche se non secondario: quello di non chiudere la partita dopo il tap-in sotto porta di Ronaldo che butta dentro una respinta corta di Radu dopo un’irruzione in area del debordante Cancelo. Cristiano colpisce anche il palo, con un gran colpo di testa e non riesce a raddoppiar­e. Mandzukic non è in giornata. La Juve non gioca male, ma ha l’aria di chi dà troppe cose per scontate e acquisite. Come Benatia, che non va a chiudere su Kouame e su quella palla che rimbalza. Come Bonucci, che non marca e ancora una volta concede un gol di testa nell’area piccola. Tutti piccoli raffreddor­i di stagione, che solo l’aria della Champions può curare.

Allegri Meglio, così rimaniamo con i piedi per terra. Sono situazioni che non devono capitare, abbiamo giocato con la testa a Manchester d

6 Szczesny Con l’amico Piatek il pericolo è in agguato: lui si salva (bene) sul tiro velenoso del 9, sul gol è tradito dalla difesa.

6 Cancelo Primo tempo di altissimo livello, poi vuole strafare. E la diagonale mancata sul gol pesa.

5 Bonucci Sembra quasi che la fascia da capitano gli pesi: nell’azione del pareggio è zavorrato. 5 Benatia Ha già deciso che la palla, poi crossata da Kouame per Bessa, è uscita. Errore madornale. 5,5 Alex Sandro Il suo cross, perso nel nulla a inizio ripresa, è il segnale di una squadra con la testa altrove. 5,5 Bentancur Quando c’è da rimediare, dimostra grande attitudine difensiva. Ma l’apporto offensivo è scarso.

5 Pjanic Idee al risparmio.

5,5 Matuidi È una delle prime spie ad accendersi sul cruscotto bianconero.

6,5 Cuadrado Tra i migliori nel primo tempo, tra gli incolpevol­i del calo. Anzi: quando esce si vede la differenza

5 Mandzukic Spento.

6,5 Ronaldo Segna un gol da opportunis­ta, si esibisce in un colpo di testa dei suoi che finisce sul palo e in un altro tiro parato. Ma nell’ultima mezzora anche lui è frenetico.

5 D. Costa Sbaglia quasi tutto.

5 Dybala Impatto troppo blando

5 Allegri Al di là del pasticcio difensivo, quando stacchi la spina non sempre ti salva la superpanch­ina. Lezione utile. 6 Radu Non deve nemmeno fare gli straordina­ri: rimedia con una parata su Ronaldo alla respinta corta in occasione del gol.

6 Biraschi Primo tempo da incubo, ripresa super.

6,5 Romero A 20 anni debutta con eleganza e personalit­à, anche se ogni tanto lascia la posizione.

6,5 Criscito Con mestiere ed efficacia, si arrangia sempre.

6 Pereira Mette la testa al di là della metà campo per la prima volta a fine primo tempo, però nella ripresa è solido.

6,5 Romulo Con tecnica e corsa, tiene in piedi una squadra che ha il merito di non uscire dalla partita. Piccola vendetta da ex.

6,5 Sandro Lui non è certo un corridore, ma è lucido soprattutt­o nella resistenza finale.

7 Bessa Leggero come mezzala, pesante come bomber: inseriment­o perfetto tra i paletti bianconeri.

6 Lazovic La regola è: si difende in 5. Non la infrange mai.

7 Piatek Non segna, ma si conferma un attaccante coi fiocchi. Tira il collo ai difensori cercando la profondità, fino a trovare la palla giusta. Ma Szczesny ci arriva. È decisivo sul gol, col suo movimento, che sposta l’attenzione (scarsa) di Bonucci.

6,5 Kouame Bella spalla per Piatek e anche per Bessa: recupera il pallone che stava uscendo e lo trasforma in assist.

7 Juric Debutto da sogno. La Juve l’aveva battuta a Marassi due anni fa. Ma questo punto non è da meno.

Juric Sapevo che si poteva fare bene, ma serviva anche fortuna. I compliment­i di Allegri? Lo ringrazio, di solito prendo insulti

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