Corriere della Sera

Il Napoli va veloce: travolta l’udinese la Juve è più vicina

Gli azzurri segnano 3 gol, la vetta è a 4 punti

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

UDINE Più forte dell’udinese e del destino. Il Napoli vince alla Dacia Arena, puntella il secondo posto, si avvicina a -4 dalla Juventus capolista. Ancelotti, già privo di Insigne, sceglie Verdi che si fa male dopo 100 secondi e lo sostituisc­e con Fabian Ruiz. Lo spagnolo entra al 4’ e nel giro di dieci minuti indirizza la partita con un destro a girare, lui mancino naturale, calibrato e perfetto. Nel finale, dopo aver sofferto un po’, gli azzurri allungano e festeggian­o con un rigore di Mertens e l’acuto di Rog, anche lui appena entrato.

Bravo e fortunato Carletto, che così vince la terza partita fuori casa, la settima del suo campionato. Il Napoli camaleonti­co e trasformis­ta, mai eguale a se stesso, comincia nel migliore dei modi la settimana delicata che lo porterà mercoledì a Parigi in Champions e domenica al derby del Sud con la Roma. Il gioco c’è. Ci vorrebbe solo un po’ più di cattiveria. Le differenze tecniche sono enormi e una volta sbloccato il risultato la seconda della classe dovrebbe insistere. E invece finisce per concedere troppo, rischiando qualcosa. Un atteggiame­nto che a Ancelotti non piacerà di sicuro. Il suo collega Velazquez sta molto peggio. La quarta sconfitta consecutiv­a fa scattare l’allarme: la classifica comincia a farsi brutta.

Il Napoli fa la partita. Possesso palla del 70% all’intervallo, anche se troppe volte si scopre. Allan, come al solito, è padrone del centrocamp­o. L’infortunio di Verdi costringe a una piccola rivisitazi­one di uomini e compiti: Fabian Ruiz si sistema in mezzo e Zielinski si allarga. Il risultato non cambia.

La squadra attacca, ma dopo il gol si specchia troppo nelle sue qualità, convinta di avere la partita in mano. Velazquez, cercando di sorprender­e Ancelotti, sceglie per la prima volta la difesa a tre, con un centrocamp­o folto e l’ispirato De Paul dietro Lasagna. Il risultato non è granché: i più sorpresi, alla fine, sono proprio i suoi giocatori. In fase d’attacco, grazie ai larghi spazi lasciati dai napoletani, qualcosa succede: Lasagna, dopo un errore di Albiol, impegna l’ex Karnezis. Lo stesso centravant­i gira debolmente il suggerimen­to di De Paul, mentre nel lungo recupero prima dell’intervallo è Pussetto a sprecare l’1-1.

Nel secondo tempo l’udinese compie il massimo sforzo, alzando ritmo e baricentro e approfitta­ndo del calo vistoso del Napoli. Ancelotti si innervosis­ce con l’arbitro Mariani, mentre la squadra sbaglia tutte le soluzioni quando prova a ripartire, finendo con il perdere distanze e equilibrio. Koulibaly, nel momenti di sofferenza, è un punto di riferiment­o. Passata la sfuriata, gli azzurri tornano a comandare il gioco: Samir rischia l’autogol, Pussetto salva sul tiro di Zielinski. L’inseriment­o di Hamsik per Milik anticipa il rigore di Mertens che fa 71 in serie A con il Napoli raggiungen­do Higuain e la rete fulminea di Rog. Napoli gode, l’udinese affonda.

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Prodezza Fabian Ruiz realizza così il primo dei tre gol con cui il Napoli ha battuto l’udinese (Getty Images)

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