Corriere della Sera

Il pericolo di «andare in scena» sul palcosceni­co dei social

- E.M.

Essere adolescent­i è sempre stato difficile, ma oggi forse lo è di più perché i ragazzini vivono immersi nella rete e nei social network in un momento delicato della crescita, quando l’esigenza di consenso da parte degli amici è fondamenta­le e un rifiuto può diventare un dramma.

Ma quel che prima si svolgeva nei cortili delle scuole adesso avviene sulla piazza virtuale a colpi di like, di fronte a una platea ben più ampia. «Un palcosceni­co potenzialm­ente infinito, dove si viene giudicati in modo anche spietato da chi non ci conosce — sottolinea Gabriella Pozzocile bon, presidente della Società Italiana di Medicina dell’adolescenz­a —. L’impatto sugli adolescent­i è fortissimo, nel bene e nel male: i tanti like creano narcisi, le parole negative possono far precipitar­e nella depression­e». Fino ad arrivare al cyberbulli­smo, le angherie da cui non si sfugge mai proprio perché avvengono online, 24 ore su 24. Diffi- proteggere i giovani in un mondo che non ha molte regole: l’unica arma è educarli ai pericoli del web e a un uso accorto dei social, parlandone fin da bambini.

«I genitori spesso ne sanno poco, devono informarsi loro per primi. Ed essere una presenza discreta ma costante, facendo sponda con la scuola e con i genitori degli amici dei figli, perché potrebbero accorgersi di qualcosa che nell’ambiente domestico sfugge. Solo così si possono cogliere subito i segnali di qualcosa che non va», raccomanda il pediatra Gianni Bona.

Vulnerabil­ità L’esigenza di consenso da parte degli amici è cruciale. E un rifiuto diventa un dramma

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