Il derby è di Icardi
Maurito decide sull’ultima palla anticipando la difesa del Milan e Donnarumma. L’inter infila la 7ª vittoria consecutiva e ora pensa al Barcellona. Palo di De Vrij, una rete annullata per parte
MILANO Succede ancora e se porti l’inter nel cuore è bellissimo. Mauro Icardi scappa all’ultima curva, sovrasta Musacchio, approfitta dell’uscita a vuoto di Donnarumma e regala agli spallettiani la settima vittoria consecutiva, la più bella perché è il derby, la più importante perché lancia i nerazzurri all’inseguimento del Napoli secondo, la più incredibile perché lo 0-0 sembra scritto sulla pietra. Ma non bisogna mai fidarsi di una squadra così, non sempre bellissima, ma generosa, determinata, fredda e passionale allo stesso tempo, capace di restare dentro la partita sino all’ultimo respiro. È la stagione delle rimonte e degli sprint vincente che, sino adesso, hanno fruttato otto punti in campionato, che diventano undici se consideriamo il Tottenham e la Champions. Un marchio di fabbrica.
Come in un giallo che si rispetti l’assassino si scopre all’ultima scena. Icardi colpisce al cuore il Milan, che aveva organizzato la sua onesta partita difensiva, corto, stretto, attento. Invece non raccoglie niente. Se Higuain, in ombra per la verità, è il centravanti più forte della serie A, Maurito non gli è assolutamente da meno. L’area è il suo regno. Quarto gol in campionato, sesto in stagione. Gattuso è impietrito davanti alla panchina: il Diavolo perde dopo due mesi e una striscia di sei risultati consecutivi. E soltanto dopo la Sampdoria, domenica prossima, capiremo cosa lascia una botta così.
La partita è nerazzurra, dall’inizio alla fine. L’inter ha più rabbia, grinta, energia. Soprattutto nel primo tempo, quando la palla non gira sempre fluida, ma le occasioni fioccano una dietro l’altra. Icardi segna, ma l’assist di Vecino, che spizzica il cross di Brozovic, spedisce l’argentino in fuorigioco. I due si riscatteranno alla fine.
L’inter costruisce sei azioni più o meno pericolose e neppure l’infortunio di Nainggolan alla mezzora, una distorsione alla caviglia, allenta la pressione: Donnarumma sventa l’incornata del redivivo Perisic, Kessie anticipa Borja Valero dentro l’area, De Vrij con una mezza girata colpisce il palo, Icardi prima non ci arriva e poi viene chiuso da Romagnoli, Vecino calcia alle stelle un cross ghiotto di Perisic. Il Milan è troppo basso e non riesce quasi mai a ribaltare il fronte, finendo per isolare Higuain. Suso si danna ma alla lunga si perde, Calhanoglu quasi non si vede. Solo dopo il quarantesimo il Diavolo accende la sua notte con un paio di lampi e pareggia almeno il conto dei gol annullati: la zampata vincente di Musacchio è in fuorigioco.
Il secondo tempo è più lento, meno dinamico. Senza Nainggolan l’inter è meno intensa, ma con Borja Valero guadagna nel palleggio.
Il canovaccio non cambia. La squadra di Spalletti mantiene il controllo delle operazioni, grazie alla regìa sapiente di Brozovic, agli inserimenti di Vecino, la conquista dello spazio da parte di Politano più che Perisic. Però i nerazzurri mancano negli ultimi metri. Spalletti azzecca i cambi: Keita porta bril-
lantezza a sinistra e Candreva avvia l’azione decisiva. Il cross è di Vecino, un gigante in mezzo al campo, l’incornata di Icardi, implacabile.
Il Milan, perfetto nella fase difensiva sino a quel momento e poco determinato nelle ripartenze a campo aperto, paga tutto in un attimo fatale: Romagnoli fa crossare Vecino, Musacchio si fa anticipare da Icardi e soprattutto Donnarumma esce male sbagliando il tempo e anche la scelta. E il derby è deciso.
L’inter è pronta per il viaggio al Camp Nou per affrontare il Barcellona senza Messi. Il Milan non ha tempo da perdere, è ferito e lontano dall’europa. Neppure i cambi aiutano Gattuso. Bakayoko resta un oggetto misterioso e Cutrone stavolta non graffia. La notte è tenera solo per Icardi e gli interisti.