Corriere della Sera

«Noi fuori linea, ma è necessario» La lettera di Tria a Bruxelles

Il ministro garantisce un freno automatico al deficit. Moscovici: le regole vanno rispettate

- (Imagoecono­mica) Mario Sensini

Il governo non modifica ROMA la manovra di bilancio, benché sia «cosciente di aver scelto un’impostazio­ne non in linea con le norme applicativ­e del Patto», ma garantisce alla Ue che il maggior deficit necessario è comunque un «tetto massimo» e che ci saranno misure automatich­e per riportarlo in linea in caso di un suo scivolamen­to. Insieme alla disponibil­ità a un dialogo «leale e costruttiv­o» le concession­i del governo, che si aspetta già domani la bocciatura dell’esecutivo Ue, sono tutte qui. La scelta di una legge L’incontro

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte,

54 anni, ieri a Roma ha risposto alle domande della stampa estera di bilancio espansiva, scrive il ministro dell’economia nella risposta alle osservazio­ni della Commission­e, «è stata una decisione difficile ma necessaria», per il ritardo dell’economia nel recuperare il terreno perduto e per le «drammatich­e condizioni economiche»in cui vivono le fasce deboli della popolazion­e. Il cammino verso il pareggio di bilancio, scrive Tria, riprenderà a partire dal 2022. La risposta del commissari­o Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici è lapidaria: «Non ho una posizione rigorosa o intransige­nte ma imparziale. Per usare una metafora calcistica, direi che la Commission­e è un buon arbitro».

«Qualora i rapporti tra debito, deficit e prodotto interno lordo non dovessero evolvere in linea con quanto programmat­o, il governo — spiega Tria — si impegna a intervenir­e adottando tutte le necessarie misure affinché gli obiettivi indicati siano rigorosame­nte rispettati». Il 2,4% di deficit nel 2019, come il 2,1 e l’1,8% nei due anni successivi, ha confermato il premier Conte sono un «limite massimo». «Se dovessimo accorgerci che il trend della nostra economia non sia adegua agli obiettivi programmat­ici adotteremo misure di contenimen­to della spesa. Non siamo una banda di scalmanati: abbiamo pensato che se non si cambiava strada l’italia sarebbe entrata in recessione» ha aggiunto confermand­o che l’italia intende restare nell’euro e in Europa.

Nella lettera alla Ue Tria conferma tutte le previsioni ed i numeri del governo. Compresi quelli sull’impatto della manovra sul pil, ritenuti ottimistic­i sia dalla Commission­e che dall’ufficio di Bilancio. «Il governo è fiducioso che quanto esposto sia sufficient­e a chiarire l’impostazio­ne della manovra e che quest’ultima non esponga a rischi la stabilità finanziari­a dell’italia nè degli altri paesi membri», scrive Tria. Ieri i mercati non hanno reagito male (Milano a -0,6%). Il declassame­nto di Moody’s di venerdì sembra essere stato digerito, con lo spread a 303 punti base.

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