«Convention dei partiti sovranisti per lanciare Matteo»
Il ministro leghista Fontana: evento in febbraio, giusto candidare lui per la guida della Commissione
MILANO «In febbraio, al più tardi a marzo, ci sarà una grande convention dei partiti identitari di tutta Europa». Obiettivo, «presentare alcuni punti di programma in comune. E magari Matteo Salvini come candidato di tutti alla presidenza della Commissione». Lorenzo Fontana è il ministro per la famiglia e le disabilità. Ma sin da quando era eurodeputato, è tra i più attivi costruttori dell’internazionale sovranista che scalda i motori in vista delle Europee 2019.
I leghisti parlano sempre di Europee. Ma la navigazione in Italia è tranquilla?
Abbiamo superato un ostacolo. I 5 Stelle farebbero meglio a concentrarsi su un governo solido per le riforme
«Le Europee sono uno spartiacque importante, forse storico. Il sentire delle persone, lo hanno dimostrato anche le elezioni in Trentino e in Alto Adige, è profondamente cambiato e non soltanto in Italia. Se l’alleanza sovranista vincesse, cambierebbe finalmente i trattati, senza pensare a uscite dall’europa che in questo momento non sono all’ordine del giorno. La verità è che noi abbiamo la possibilità di rifondare l’europa, di aprire una grande stagione riformatrice dopo decenni».
I sovranisti sembrano essere d’accordo più sull’ostilità a questa Ue che sul resto. Lei è convinto che un’alleanza organica potrà nascere?
«Ma noi possiamo dialogare anche con la parte migliore del Partito popolare: anche in Forza Italia c’è chi è più sensibile ai nostri temi e chi è decisamente ostile. Ma se noi vogliamo riformare l’europa, questo è il momento».
Le elezioni per Forza Italia non sono state brillanti. Esiste ancora un centrodestra?
«Il centrodestra non è più quello del 1994, quella fase si è conclusa il 4 marzo: ora la trazione è leghista. Ma certamente di spazio per fare qualcosa di buono c’è eccome».
Sull’italia lei è tranquillo? Il governo andrà avanti?
«Era evidente che sarebbe stato difficile, che ci sarebbero stati ostacoli e difficoltà, e il fuoco di sbarramento di chi ha mantenuto il potere fino ad oggi. Tanti sperano che noi cadiamo, io sono fiducioso di riuscire a fare quello per cui ci hanno eletti».
Lei è quello che litiga con i 5 Stelle...
«Se occorre darle soddisfazione, le dico che sono molto rammaricato per le parole di Beppe Grillo su autismo e sindrome di Asperger. Dietro a certe patologie ci sono storie personali e famigliari devastanti, è un argomento delicatissimo e inadatto ai comizi».
Il sottosegretario Spadafora vi ha accusato di essere regressivi sui diritti civili.
«Guardi, si potrebbe discutere di certi progressi che diventano regressi, di avanzamenti che diventano arretramenti. Io penso che l’utero in affitto sia un arretramento culturale. E di certo non ho intenzione di comprimere le libertà civili di nessuno».
Il governo non subirà contraccolpi dalle polemiche con i 5 Stelle sulla manovra?
«Credo che si sia chiarito che in quella vicenda non ci sia stata malafede da parte di nessuno. Da questo punto di vista, è un altro ostacolo superato che può rafforzarci. Per questo dico ai 5 Stelle che, di fronte alle difficoltà da affrontare, meglio concentrarsi su un governo solido che vada avanti con le riforme che gli italiani si aspettano».