Sviluppo e ambiente A Venezia si parla della sostenibilità
Venezia unica nella sua bellezza che deve proteggere dall’assedio del turismo globale ma anche dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ed è il tema ambientale al centro della tappa del «Bello dell’italia» che il Corriere della sera organizza domani, 24 ottobre, a Ca’ Giustinian (alle 18, sala delle Colonne), sede della Biennale affacciata sul Canal Grande. «Venezia e la laguna: la sfida della sostenibilità» si aprirà con un ritratto della città dello scrittore Giovanni Montanaro. Un’introduzione alla conversazione che Gian Antonio Stella condurrà, ospiti il sindaco Luigi Brugnaro, il presidente dell’autorità di Sistema Portuale Pino Musolino e il presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese. Al centro del dibattito le questioni più scottanti: la pressione del turismo per le calli e i campielli, il passaggio delle grandi navi da crociera, il futuro del porto. Come conciliare il rispetto ambientale con il dinamismo imprenditoriale e le occasioni di sviluppo? Di sostenibilità si parla anche partendo dalla bioraffineria Eni di Venezia, situata a Porto Marghera, la prima al mondo a essere stata riconvertita da impianto tradizionale a raffineria verde. Come spiegheranno il direttore Antonio De Roma e il direttore della bioraffinazione Eni Giacomo Rispoli. Ci racconteranno le trasformazioni passate e future del territorio industriale, Valerio Zingarelli, ad di Polymnia Venezia, (la società artefice di M9, il museo multimediale di Mestre che verrà inaugurato il primo dicembre) e Gianluca Palma, direttore della zona industriale di Porto Marghera. Sulla particolarità e la fragilità dell’habitat lagunare intervengono Adriano Sfriso e Stefano Malavasi del Dipartimento Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’università Ca’ Foscari. Testimoni delle attività che valorizzano la Laguna, frate Antonio con le sue vigne attorno alla chiesa di San Francesco, Roberta Manzi di Slowvenice, Turiddo Pugliese di Venezia Nativa e l’artigiano vetraio Moulaye Niang. Spazio anche all’arte: il regista Damiano Michieletto ricorderà la messa in scena alla Fenice di «Aquagranda», l’opera che nel 2016 ha commemorato i 50 anni dall’alluvione del 1966. Nel finale, incursione da commedia dell’arte degli attori Marco Zoppello e Michele Mori, presenti con il direttore del Teatro Stabile del Veneto Massimo Ongaro.