Ryanair, O’leary perde il tocco magico L’utile cala del 7%
Gli scioperi e il caro carburante costano caro a Ryanair che chiude il primo semestre con utili in ribasso del 7% a 1,20 miliardi di euro. Non è un periodo facile per la low cost che si è trovata ad affrontare una raffica di scioperi che ha inciso sui risultati. Nonostante ciò, la compagnia ha realizzato il nuovo record di passeggeri trasportati, 76,6 milioni, con un tasso di riempimento medio degli aerei del 96%. I ricavi sono aumentati dell’8% a 4,79 miliardi ed è stata confermata la stima dell’utile di esercizio, ritoccata però al ribasso a inizio ottobre, in una forchetta di 1,1 e 1,2 miliardi.
L’amministratore delegato Michael O’leary ha cercato di minimizzare («Le tariffe sono in media scese del 3% mentre i ricavi ancillari sono cresciuti del 27%. Il nostro traffico, impattato ripetutamente dalla peggior estate di scioperi, è cresciuto del 6% ») ma è chiaro che la compagnia si trova a dover affrontare un cambiamento epocale. Dopo trent’anni di totale assenza di relazioni sindacali, il vettore sta cercando di raggiungere degli accordi definitivi con gli assistenti di volo e piloti. Ma benché abbia riconosciuto alcune sigle sindacali in alcuni Paesi come Irlanda, Gran Bretagna e la stessa Italia, Ryana- ir si ostina a non accettare un contratto di lavoro collettivo. Il motivo? I costi, ovviamente. Quelli del personale Ryanair sono già aumentati sensibilmente negli ultimi anni (+26% tra il 2016 e il 2018). E benchè rappresentino appena il 10% del fatturato, un’ulteriore impennata potrebbe contribuire a mettere a rischio quel modello senza fronzoli che ha decretato il successo del vettore negli ultimi trent’anni.
Anche la Commissaria europea per gli Affari Sociali Marianne Thyssen è intervenuta invitando la compagnia ad «assicurare il pieno rispetto della legislazione Ue» che prevede l’applicazione del diritto del Paese dove risiede il dipendente. È questo uno dei punti del contenzioso ancora aperto dal momento che alla maggior parte dei contratti di lavoro viene applicata la normativa irlandese, più favorevole. Ieri anche il personale di cabina di Ryanair con sede nei Paesi Bassi ha annunciato uno sciopero di 24 ore per la decisione dell’azienda di chiudere la sua base a Eindhoven.