Focus sui cambiamenti Al centro dei dibattiti c’è quello climatico
Timossi: «Tenere alto il livello scientifico in una rassegna divulgativa e formativa»
Cambiamento è una parola impegnativa. È, anche, una parola abusata soprattutto in politica. Una parola a molte facce che contiene anche l’opposto di se stessa. Tutto cambia? O nulla cambia? È quindi una sfida aver scelto la parola chiave «Cambiamenti» per la sedicesima edizione del Festival della Scienza dal 25 ottobre al 4 novembre a Genova. In questa stagione Genova affronta ogni appuntamento come se fosse la prima volta, perché esiste un «prima» e un «dopo» il tragico 14 agosto e il crollo del ponte Morandi: «A maggior ragione — dice Roberto Timossi del comitato di gestione di Compagnia San Paolo — era importante essere presenti come partner e principale sostenitore in questa edizione. Vogliamo essere vicini alla città».
La scienza insegna l’inevitabilità dei cambiamenti in tutti i campi, da quelli più tecnologici alle scienze umane, dalle nanotecnologie che hanno rivoluzionato la fisica e la medicina all’esplorazione del cosmo, all’antropologia e all’urbanistica fino ad uno dei punti centrali del dibattito scientifico, il climate change», i cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale. Un tema affrontato dagli scienziati Johanna Haight (28 ottobre, ore 15, Ducale) e Gilles Boeuf (2 novembre, ore 18, Ducale). Per il progetto realizzato in collaborazione con il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite, Chef Rubio presenterà «Ricette per il cambiamento» (Palaz- zo Ducale, 27 ottobre, ore 15.30). Tutti siamo chiamati al cambiamento, al cambiamento degli stili di vita e all’incontro con altre culture. Questo è il fil rouge della kermesse (il programma su www.festivalscienza.it).
Il Festival (265 appuntamenti divisi in 129 incontri, 13 spettacoli teatrali e musicali, 123 eventi, 480 assistenti animatori) offre l’occasione di sperimentare in laboratorio le nuove conoscenze con un approccio didattico che è la cifra dell’iniziativa. «Il Festival — dice Timossi — risponde alla mission della nostra Fondazione sia per il suo aspetto didattico-formativo, sia per l’equilibrio fra la divulgazione e la necessità di mantenere un profilo scientifico medio-alto presentando gli argomenti in modo comprensibile ma non superficiale. Un rigore importante in questo periodo di nuovi oscurantismi».
In questa chiave, la mostra «Infinita curiosità. Viaggio nell’universo in compagnia di Tullio Regge» (museo di Storia Naturale Giacomo Doria) conduce i visitatori, anche giovanissimi (è consigliata a partire dagli 8 anni), attraverso i misteri del cosmo, dall’infinitamente piccolo all’immensamente grande. Per l’evento speciale «Imparare è facile con la realtà virtuale» (30 ottobre, ore 18, Palazzo Ducale) Mario Chiesa ed Erika Pinna parleranno di percezione, motivazione e coinvolgimento nel mondo della scuola attraverso attività multidisciplinari di storytelling e di coding.
Nel settore della medicina, particolare attenzione è dedicata alla robotica al servizio della disabilità, mentre l’apertura del Festival è affidata alla conferenza del matematico trentaquattrenne Alessio Figalli.
Il Paese ospite di quest’anno è Israele: sarà questa l’occasione per illustrare i rapporti di collaborazione con l’italia nella ricerca (il Palazzo della Borsa ospiterà una mostra fotografica). Lo scienziato israeliano Dror Seliktar, insignito del premio Rita Levi-montalcini, terrà una conferenza sulle ricerche più avanzate della medicina rigenerativa (30 ottobre, ore 21, Palazzo Ducale). Di Medio Oriente, sempre il 30 alle 18, parleranno in un originale incontro il fisico e direttore scientifico del laboratorio internazionale Sesame con sede in Giordania Giorgio Paolucci, e l’autore di graphic novel Zerocalcare (ovvero Michele Rech, premiatissimo per la sua opera Kobane Calling), due esperienze diversissime fra loro che si metteranno a confronto («Particelle accelerate e accolli vari»).