Ma è un «tesoro» da salvare
Zoff: «Sarà l’errore che lo farà ripartire, l’umiltà ti fa crescere»
L’altra sera l’ha combinata grossa, questo è certo. Esco, non esco, esco un po’: tutto quello che non si deve fare in quelle circostanze lo ha fatto, anche se giustamente Gattuso poi lo ha difeso spiegando come la responsabilità del «gol da polli» non sia solo sua ma di molti. Fra i quali, ovviamente, c’è Rino stesso.
L’impressione è però che l’episodio di domenica sia solo la copertina di una fase critica che dura ormai da un pezzo, da troppo. La normalità di Gigio non è più un’ipotesi, è una constatazione. O, meglio ancora, una questione. Per rispondere alla quale occorre partire da un’evidenza: dopo la formidabile stagione della sua epifania, Gigio non è più cresciuto. Qualcosa nel percorso di maturazione s’è inceppato. Cosa è successo? Cosa è cambiato? Era sopravvalutato prima? È sottovalutato ora? La critica è più severa perché guadagna 6 milioni annui? Ed è giusto? È una questione tecnica? Mentale? È recuperabile? E se sì, come?
Di certo viene quasi naturale ricondurre l’inizio di tutti i mali all’assurda estate del 2017, alla guerra contrattuale ma soprattutto mediatica fra il suo agente Raiola e l’ex d.s. Mirabelli: i guai di Gigio sono iniziati lì perché è forse lì che è passato dall’essere un ragazzino con un talento eccezionale e un futuro radioso a un investimento onerosissimo e ingombrante. È lì che è passato dall’adolescenza al mondo dei grandi, dal gioco al lavoro. Il problema, forse, è che è successo troppo in fretta.
In estate ha cambiato preparatore, da Alfredo Magni a Valerio Fiori, al quale spetta ora il non semplice compito di recuperare quello che, oltre a essere un formidabile 19enne con alle spalle più di 100 gare in A, è anche un fondamentale asset societario. Tradotto: soldi. Che è poi la ragione per la quale chi vorrebbe panchinarlo subito e definitivamente per puntare su Reina farà bene a mettersi il cuore in pace. Non accadrà, non ora. Giovedì, come da accordi, in Europa League tocca a Pepe, poi già con la Samp la porta sarà di nuovo di Gigio. Ora sta a lui. Solo a lui.
Titolare Donnarumma deve parare le accuse, ma in campionato continuerà a giocare lui