Corriere della Sera

Stupro di gruppo Così è morta Desirée, 16 anni

Un testimone: «Lì erano in tanti». La pista della droga, si indaga per omicidio

- di Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani

Forse attirata in una trappola, drogata e lasciata morire. O uccisa. Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina trovata morta in un edificio occupato venerdì scorso, sarebbe stata drogata e vittima di una violenza di gruppo. La conferma del terribile scenario arriva dall’autopsia e dalle testimonia­nze di due extracomun­itari, che raccontano anche di una seconda ragazzina tenuta prigionier­a che chiedeva aiuto. Intanto, il rione si mobilita e chiede giustizia. Il cancello del palazzo occupato è stato dipinto di bianco con cuori rossi.

ROMA Come Pamela Mastropiet­ro a Macerata, come Sara Bosco in un padiglione abbandonat­o del Forlanini. Età simile, analogo destino. Anche Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta nella notte tra giovedì e venerdì in un cantiere abbandonat­o del centraliss­imo quartiere San Lorenzo a Roma, è finita in un «non luogo», in cerca di droga o forse attirata in una trappola, e non è più uscita. Ma quello che sembrava un dramma della solitudine in un'adolescenz­a tormentata è ora qualcosa di più. Desirée ha subìto una violenza di gruppo prima di morire per cause ancora da accertare. Forse un collasso per abuso di sostanze, ma solo l’esame tossicolog­ico potrà dirlo. Quello che l’autopsia ha reso però subito evidente è che la ragazza è stata vittima di un’aggression­e a sfondo sessuale.

Le indagini sono da ieri in mano al pool dei magistrati che si occupano di violenza di genere, ma il pm Stefano Pizza e l’aggiunto Maria Monteleone, che indagano per violenza sessuale e omicidio, hanno una difficoltà in più da affrontare in una storia dalle tinte già scurissime. Almeno tre giorni sono stati persi a causa di una sbrigativa relazione del commissari­ato di zona che parlava di una donna di 25-30 anni morta per overdose e senza apparenti segni di violenza. Una storia forse liquidata con troppa fretta come triste routine nel mondo di sotto della Capitale e invece con precise responsabi­lità da individuar­e. Nella prima annotazion­e c’era scritto che Desirée era «vestita», poi si è scoperto che qualcuno l’ha rivestita per sviare le indagini.

In aiuto dei magistrati e della Squadra Mobile ci sono però alcuni elementi. Intanto la testimonia­nza di un cittadino del Senegal che si è recato in commissari­ato e ha raccontato (poi anche in television­e, al programma Rai «Storie Italiane») quello che avrebbe visto nello scheletro dell’edificio in via dei Lucani: «Io c’ero quella sera, dopo che è morta c’ero», ha spiegato il testimone. «Sono arrivato lì a mezzanotte o mezzanotte e mezza e c’era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c’era un’altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava, sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta. C’erano africani e arabi — ha continuato l’uomo — sei o sette persone. Anche un’altra ragazza era lì e parlava romano. Urlava che l’hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. Da quello che diceva lei sono stati tre sicurament­e o quattro...».

La sua ricostruzi­one viene verificata in queste ore anche grazie al racconto di altre persone identifica­te, tra cui le due ragazze e un altro cittadino nordafrica­no. Agli inquirenti è stato consegnato anche un telefono, forse proprio quello della vittima. Accanto al corpo di Desirée, che in passato è stata in cura con psicofarma­ci, non c’erano siringhe o strumenti simili.

Quanto alle motivazion­i che l’hanno spinta nel rudere abitato da senzatetto e covo dei pusher — si tratta di ex officine collegate allo scalo delle Ferrovie e mai recuperate ad altro uso — c’è anche la versione di una donna del quartiere, secondo la quale la ragazza sarebbe entrata per riprendere un tablet che le avevano rubato. E c’è poi il mistero sulla telefonata anonima al 118. Chi ha chiamato i soccorsi alle 3 di notte? Il personale dell’ambulanza è rimasto bloccato all’esterno del cancello di ingresso, sbarrato da catena e lucchetti. Solo l’arrivo dei Vigili del fuoco ha consentito di raggiunger­e il corpo senza vita della ragazza.

San Lorenzo è uno dei quartieri della movida romana, frequentat­o tutte le sere da migliaia di ragazzi, molti dei quali studenti fuorisede della vicina La Sapienza. In tanti hanno portato fiori (anche gli zii della vittima) e lumini. Accanto al degrado del rudere c’è anche uno spazio dove si tengono concerti. I frequentat­ori del posto hanno dipinto di bianco il cancello dell’ex cantiere, adornandol­o con cuori rossi e la scritta «Giustizia per Desirée, San Lorenzo non ti dimentica».

 ?? (foto Proto) ?? Il ricordo Desirée, 16 anni di Cisterna (Latina), qui a sinistra, è stata trovata morta venerdì scorso a Roma in un edificio abbandonat­o nel quartiere San Lorenzo: l’autopsia dovrà chiarire le cause della morte, ma i medici hanno già stabilito che la ragazza è stata vittima di violenza sessuale In via dei Lucani, dov'è stato ritrovato il corpo, sono spuntate scritte per ricordarla
(foto Proto) Il ricordo Desirée, 16 anni di Cisterna (Latina), qui a sinistra, è stata trovata morta venerdì scorso a Roma in un edificio abbandonat­o nel quartiere San Lorenzo: l’autopsia dovrà chiarire le cause della morte, ma i medici hanno già stabilito che la ragazza è stata vittima di violenza sessuale In via dei Lucani, dov'è stato ritrovato il corpo, sono spuntate scritte per ricordarla
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