Corriere della Sera

L’odio che arriva in un pacco bomba

Sei ordigni inviati a leader democratic­i. Trump: restiamo uniti. Ma c’è chi accusa il presidente

- di Guido Olimpio e Giuseppe Sarcina

Una lunga giornata di paura in America. I servizi segreti hanno intercetta­to una serie di pacchi esplosivi diretti a Barack Obama, Hillary Clinton e ad altri politici spesso obiettivo della propaganda di estrema destra. Evacuata la Cnn. Trump: «Attacco alla democrazia».

L’attacco simultaneo, WASHINGTON sei bombe rudimental­i recapitate, tra gli altri, a Barack Obama e Hillary Clinton, spaventa l’america.

Donald Trump parla al Paese alle 14, diverse ore dopo la diffusione delle prime notizie. È una breve introduzio­ne a un discorso sulle dipendenze da droghe già programmat­o: «Voglio soltanto dirvi che in questo momento dobbiamo essere uniti. Dobbiamo ritrovarci insieme e mandare un messaggio molto chiaro, inequivoca­bile: nessun atto o minaccia di violenza politica di ogni tipo può avere spazio negli Stati Uniti d’america. L’fbi è già al lavoro con una massiccia inchiesta. Prenderemo i responsabi­li di questi atti spregevoli. Siamo arrabbiati, per niente contenti».

Gli investigat­ori stanno esaminando le buste gialle, gli ordigni assemblati con tubi, esplosivo e nastro isolante. Sono stati spediti con un corriere postale all’indirizzo di Barack e Michelle Obama, a Washington, dei Clinton a Chappaqua, nello Stato di New York; di John Brennan, l’ex capo della Cia, negli studi della Cnn a New York; di Eric Holder, ex ministro della Giustizia, indicando come mittente l’ufficio della deputata democratic­a Wasserman Schultz, a Sunrise in Florida (al quale è stato rispedito indietro); della parlamenta­re Maxine Waters, a Capitol Heights, nel Maryland.

Nessuno dei pacchi è esploso. L’altro ieri ne aveva ricevuto uno simile il finanziere George Soros, a Katonah, nello Stato di New York. Anche lo staff del governator­e Andrew Cuomo ha trovato un aggeggio sospetto nella corrispond­enza di giornata: ma pare non sia collegabil­e agli altri.

New York e Washington hanno vissuto una mattinata di allarme, fino a quando l’fbi ha fatto sapere che non c’erano state altre denunce. Hillary Clinton ha reagito con moderazion­e: «È un’epoca problemati­ca e di profonde divisioni. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per tenere insieme la nazione». Il senatore repubblica­no Jeff Flake, intervista­to dalla Cnn che ha proseguito in strada le trasmissio­ni da New York, è andato al centro della questione, lo scontro politico è ormai lacerante: «Tocca al presidente Trump dare l’esempio, abbassando i toni».

Tutti i bersagli dell’offensiva terroristi­ca di ieri sono stati protagonis­ti di aspre polemiche con il presidente. «The Donald» e Hillary si sono scambiati colpi bassi in campagna elettorale. Ma una volta alla Casa Bianca, Trump ha continuato ad attaccare gli avversari sul piano personale. Un esempio: Maxine Waters, deputata afroameric­ana della California, a giugno invitò i militanti ad «assediare» i consiglier­i della Casa Bianca per indurli a sospendere la linea dura sull’immigrazio­ne: bambini separati dai genitori. Trump twittò: «La deputata Maxine Waters, una persona con un quoziente di intelligen­za estremamen­te basso, è diventata, insieme con Nancy Pelosi, la faccia del partito democratic­o».

 ??  ?? La polizia chiude la strada dopo l’allarme bomba negli uffici della Time Warner a New York, dove si trova la sede della Cnn
La polizia chiude la strada dopo l’allarme bomba negli uffici della Time Warner a New York, dove si trova la sede della Cnn
 ??  ?? Obiettivi Gli Obama e i Clinton. A destra la cassetta delle lettere di Soros (Afp)
Obiettivi Gli Obama e i Clinton. A destra la cassetta delle lettere di Soros (Afp)
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