Corriere della Sera

Fondata sul lavoro

- di Massimo Gramellini

La politica che usa le nostre tasse per dispensare elemosine invece che per aiutare le imprese a creare lavoro ha trovato ieri un ostacolo imprevisto negli operai del Terzo Valico. Costoro non avevano solamente uno stipendio. Avevano un impiego e — si potrà ancora dire? — una missione: completare l’infrastrut­tura che avrebbe avvicinato Genova a Milano. L’ineffabile Toninelli ha bloccato i fondi, in attesa dei risultati di un’analisi sui costi-benefici dell’opera. Gli operai avrebbero potuto infischiar­sene. Con la perdita del posto avranno diritto al reddito di cittadinan­za, rimettendo­ci nel cambio poche centinaia di euro, ampiamente recuperabi­li grazie ai proventi di un secondo lavoro in nero che nessuna amministra­zione di questo Stato è in grado di scoraggiar­e. Invece gli scavatori del Terzo Valico hanno gridato in piazza il loro desiderio di guadagnars­i il pane faticando onestament­e, perché non sopportano di passare per fannulloni. Si ribellano all’idea che al mondo possano esistere solo lavori senza stipendio o surrogati di stipendio senza lavoro.

«Una vita in vacanza» è una canzonetta divertente, ma un falso mito. Il lavoro, oltre ai soldi, dà dignità e senso. In questo la vita è come la Costituzio­ne: fondata sul lavoro. E quando quello scompare, la vacanza diventa una notte senza giorno. Anche se a finanziart­ela sono i politici. I quali, come l’omino di burro nel Paese dei Balocchi, prima o poi ti presentera­nno il conto.

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