Guasti o incuria Perché è crollata ?
Il nodo dei controlli «Sulle scale mobili cadute al passaggio dei tifosi russi 4 interventi in un mese»
Disastro colposo e lesioni ROMA colpose. La Procura di Roma ha disposto una perizia per accertare cosa sia accaduto alle 19 di martedì nella stazione metro Repubblica. Cosa, cioè, abbia determinato il cedimento della scala mobile, carica in quei secondi di almeno 80 tifosi russi del Cska che si trovavano nella Capitale per la sfida di Champions League contro la Roma. Il fascicolo per disastro colposo aperto dal procuratore capo Giuseppe Pignatone dà il margine più ampio possibile per vagliare tutte le ipotesi. La prima: la scala cede a causa dei salti dei tifosi russi, scenario che confligge con la tenuta dei gradini, per legge tarati sul peso di almeno 10 persone, e con i racconti degli ultrà coinvolti. La seconda: l’usura della struttura, anche se secondo Atac la scala ha «solo 10 anni di vita» contro i 30 di longevità media. E la terza ipotesi: la cattiva manutenzione da parte della ditta esterna che si è aggiudicata l’appalto Atac che potrebbe spiegare il mancato azionamento del blocco automatico della scala. Il focus è proprio sui dispositivi di sicurezza.
«Sulla scala mobile di Repubblica si sono registrati nell’ultimo mese 4 guasti di lieve entità che sono stati subito riparati», ha fatto sapere Atac che, poi, ha precisato come siano stati «effettuati regolarmente gli interventi di manutenzione, le verifiche e prove dei dispositivi di sicurezza». A fare riparazioni e verifiche la ditta Metroroma scarl — azienda napoletana che nel 2017 ha vinto la gara triennale per la gestione e il pronto intervento sui 400 «impianti di traslazione» della metro romana — con un ribasso del 49,7% sull’importo a base d’asta: 11 milioni anziché i 22 calibrati dai tecnici Atac sulle necessità reali.
Il procedimento avviato dalla Procura è ancora contro ignoti ma la perizia, che sarà affidata a breve, servirà a ricostruire la dinamica e a definire le eventuali responsabilità. La scala mobile, con tutta la stazione Repubblica, è stata posta sotto sequestro. E Atac ha fatto partire un’indagine interna. Ieri mattina i pm hanno sequestrato anche la «scatola nera» nella centrale operativa Atac per esaminare i filmati delle due telecamere, una posta in cima e l’altra in fondo alla scala, che hanno ripreso la scena dell’incidente.
Dei 25 feriti di martedì resta in prognosi riservata e in terapia intensiva post-operatoria il più grave, un 33enne sottoposto a intervento chirurgico di rivascolarizzazione della gamba destra. Altri sono stati operati, nessuno è in pericolo di vita. «Noi non saltavamo — dice Vladimir, ingegnere moscovita, all’umberto I —. A un certo punto la scala ha iniziato a tremare, scivolare, allora qualcuno ha saltato per salvarsi. L’ambulanza è arrivata dopo 50 minuti, per fortuna uno dei nostri medici ha bloccato l’emorragia di quello più grave».
Sulla vicenda è intervenuto il premier, Giuseppe Conte, che si è detto «molto dispiaciuto» per l’incidente che «poteva avere conseguenze peggiori». Il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha invece parlato di «decine di ubriachi pseudo tifosi che facevano casino e le scale mobili non sono fatte perché la gente ci salti sopra». Parole che non sono piaciute a Mikhail Degtiariov, presidente della Commissione Sport della Duma, che ha definito «rude e indegna» l’uscita di Salvini. Dalla Russia, però, è arrivato pure il ringraziamento di Vladimir Putin al governo italiano e alla sindaca Raggi per «l’aiuto offerto ai tifosi del Cska». Il questore di Roma, Guido Marino, ha sottolineato che «i tifosi stranieri hanno disatteso tutte le indicazioni fornite da Questura e Consolato russo». L’inosservanza delle disposizioni potrebbe essere stata all’origine dell’arrivo nella stazione Repubblica dei 400 ultrà russi.