Professione guida Circa 3.500 iscritti (467 nell’ultimo anno) all’aigae, la prima associazione in Italia Quello che era un hobby diventa un lavoro E per qualcuno una scelta di vita
Filippo Camerlenghi racconta la storia delle montagne lombarde spiegando cosa c’è sotto piazza Duomo a Milano. Le vie (e le risorse) di una buona guida sono infinite. Camerlenghi è il presidente dell’aigae, l’associazione italiana guide ambientali escursionistiche, 3.500 iscritti in tutta Italia, 467 nuovi ingressi nell’ultimo anno. Un vero e proprio boom. «Se trent’anni fa questa era un’attività esclusiva del volontariato, adesso è delle partite Iva. Prima era un hobby, ora è una professione» sintetizza Camerlenghi. Molti sono giovani alla prima occupazione, ma c’è anche chi decide di cambiare lavoro o sceglie il part time per dedicarsi alla propria passione.
Memoria e tutela
Ogni guida è una sintesi di passione e attaccamento al proprio territorio. Come Antea Franceschin, 30 anni, che delle escursioni sulla Linea Cadorna ha fatto il cuore della sua attività nel Ceresio, versante italiano del lago di Lugano. «Non è solo una passeggiata alla scoperta di un ambiente straordinario, ma un viaggio culturale. Raccontiamo le storie degli uomini che hanno costruito le fortificazioni per la Grande Guerra, ma anche dei pastori o dei contrabbandieri romantici». Antea è tra quei giovani che tiene viva la memoria della Frontiera Nord contribuendo a conservare questo patrimonio da poco scoperto anche dal turismo. «Puliamo i sentieri, togliamo gli arbusti, leviamo le cartacce. Ma anche le persone in escursione, solo grazie al loro passaggio, danno il loro contributo».
La più giovane
La siciliana Serena Baglione è la più giovane guida ambientale d’italia. Ha preso la tessera Aigae a 19 anni, dopo il liceo scientifico. Adesso ha già due anni di esperienza. «C’è ancora qualcuno che si stupisce: come mai così ragazzina? La cosa bella che è che alla fine mi ringraziano». Luogo del cuore: le cascate vicine a Mistretta, il suo paese, nel Parco dei Nebrodi. Serena ha avuto subito le idee chiare. «Non ho voglia di fuggire da un’altra parte ma di mostrare a tutti dove sono nata». Riannodando anche i fili con il passato. «Ho imparato a fare i fullizzi, gli antichi sgabelli bassi utilizzando la ferla. Materiale naturale al 100%, resistente, eppure non li faceva più nessuno».
Parole ed emozioni
La definizione che dà di guida è semplice ed efficace. «È una persona innamorata del territorio che cerca di fare innamorare gli altri». Per Roberto Forlivesi, romagnolo, 52 anni, le parole sono importanti. «Nelle escursioni sono insieme a Sergio Diotti, che è un fulesta, narratore di storie popolari». Sgambate e discorsi, panorami e racconti, un «format» che ha adattato anche per i ragazzi con disabilità mentale. «Hanno una gran voglia di andare nella natura, bisogna saper entrare nel loro bosco mentale per tirarli fuori». In montagna non ama andare troppo di fretta ma preferisce i «cammini slow».
La motivazione Moltissimi i giovani: «Amiamo il territorio e vogliamo farlo conoscere agli altri»
«Guardo i volti e adatto il passo, bisogna avere tempo di godere dei luoghi».
Mare e ragazzi
Tania Minerva, 36 anni, laurea in Scienze naturali, è guida Aigae dal 2007. Vive a Bari e il suo mondo ruota attorno al mare. Ha un sogno che sta finalmente per essere realizzato. «Si chiama Mumart, Museo marino artistico. Sculture immerse non solo da ammirare, ma anche strutture che consentiranno il ripopolamento del fondale». Tania è un esempio di guida che vuole migliorare l’ambiente che porta ad esplorare. «Soprattutto quando parli con i ragazzi hai la possibilità di fargli comprendere che proteggere la natura non è una cosa astratta. E se ci riesci, capisci di aver fatto un buon lavoro».