Corriere della Sera

E SE I 5 STELLE DIVENTASSE­RO UNA «LEGA SUD» RIBELLISTA?

- Caro Alessandro,

Lo statuto verrà cambiato, come è stato cambiato il nome Lega Nord. Resta comunque impression­ante l’inversione di rotta. Mai un partito ha capovolto la propria ideologia — da indipenden­tista a nazionalis­ta — senza una scissione, un dissenso non di facciata, almeno una discussion­e interna. Certo, finché il partito guadagna voti, la linea non si discute; e fossi in Salvini mi preoccuper­ei di fronte alle prime manifestaz­ioni di culto della personalit­à, perché di solito gli adulatori sono i primi a rivoltarsi contro l’adulato (si pensi al fondatore del paramilita­re «Esercito di Silvio», ora passato con la Meloni). Ma all’evidenza l’ideologia della Lega non era quella. Non era la Padania, l’ampolla, la secessione impossibil­e. Era la rivolta della piccola borghesia sorvolata dalla globalizza­zione, impoverita dalla competizio­ne mondiale, impaurita dall’immigrazio­ne senza controllo. Un ceto sociale abituato da sempre a diffidare dello Stato, con il suo fisco e la sua burocrazia, percepito come distante se non nemico; e che spesso si comporta in modo tale da confermare questo pregiudizi­o. Al posto del «dio Po» caro a Bossi, un vago richiamo alle radici cristiane, e una dura polemica quotidiana contro la sinistra mondialist­a e amica dei migranti. Una Lega così la possono votare anche nel Mezzogiorn­o, dove il declino di Berlusconi ha aperto a destra uno spazio enorme. Alla fine, meno peggio Salvini di una Lega Sud ribellista e assistenzi­alista; che comunque prima o poi nascerà. O forse sarà la prossima mutazione dei Cinque Stelle.

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