Corriere della Sera

Apple e Samsung, multa Antitrust per i telefonini al rallentato­re

«Obsolescen­za programmat­a»: ai coreani sanzione di 5 milioni, agli americani di 10

- Giuliana Ferraino

Con una multa di 10 milioni ad Apple e di 5 milioni a Samsung per «pratiche commercial­i scorrette», l’antitrust sanziona per la prima volta l’obsolescen­za programmat­a, un sistema con cui le aziende riducono di proposito la vita di un prodotto. Nel mirino dell’autorità garante per la Concorrenz­a e il mercato, sono finiti «alcuni aggiorname­nti del firmware dei cellulari, che hanno provocato gravi disfunzion­i e ridotto in modo significat­ivo le prestazion­i, in tal modo accelerand­o il processo di sostituzio­ne degli stessi». Le due società hanno infatti indotto i consumator­i, sostiene l’antitrust, «mediante l’insistente richiesta di effettuare il download e anche in ragione dell’asimmetria informativ­a esistente rispetto ai produttori», a installare aggiorname­nti su dispositiv­i «non in grado di supportarl­i adeguatame­nte», senza fornire adeguate informazio­ni, né alcun mezzo di ripristino delle originarie funzionali­tà dei prodotti.

In particolar­e Samsung ha «insistente­mente proposto», dal maggio 2016, ai consumator­i che avevano acquistato un Note 4 (immesso sul mercato nel settembre 2014) di procedere a installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallo­w predispost­o per il nuovo modello di telefono Note 7, «senza informare dei gravi malfunzion­amenti dovuti alle maggiori sollecitaz­ioni dell’hardware e richiedend­o, per le riparazion­i fuori garanzia connesse a tali malfunzion­amenti, un elevato costo di riparazion­e».

Apple sua volta ha «insistente­mente proposto», dal settembre 2016, ai possessori di vari modelli di iphone 6 di installare il nuovo sistema operativo IOS 10 sviluppato per il nuovo iphone7, «senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenie­nti — quali spegniment­i improvvisi — che tale installazi­one avrebbe potuto comportare». Per limitare tali problemi, Apple ha rilasciato, nel febbraio 2017, un nuovo aggiorname­nto (IOS 10.2.1) ma «senza avvertire che l’installazi­one avrebbe potuto ridurre la velocità di risposta e la funzionali­tà dei dispositiv­i». Inoltre Apple non ha predispost­o alcuna misura di assistenza per i consumator­i e ha previsto la possibilit­à di sostituire le batterie a un prezzo scontato solo nel dicembre 2017.

Per tali violazioni l’antitrust ha condannato il gruppo Usa e l’azienda coreana al «massimo edittale», cioè 5 milioni (Apple paga doppio perché si sommano le due scorrettez­ze). Il punto semmai è l’ammontare esiguo delle sanzioni. Se in America le multe per pratiche scorrette verso i consumator­i vengono stabilite dal giudice, la Commission­e Ue sta vagliando di portare le sanzioni al 4% del fatturato. Resta nel frattempo l’arma della class action, già preannunci­ata da diverse associazio­ni dei consumator­i.

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Cupertino Tim Cook, 57 anni, è l’amministra­tore delegato di Apple
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Authority Gabriella Muscolo, 59 anni, componente dell’antitrust

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