Corriere della Sera

Enel ed Eni in testa Salini e Wind3 debuttano tra le big

La classifica annuale Mediobanca

- di Sergio Bocconi

Sono i colossi pubblici dell’energia Enel ed Eni a guidare ancora la classifica delle 20 big industrial­i italiane, nella quale debuttano Wind Tre e Salini Impregilo. Unicredit, Intesa Sanpaolo e Cdp sono prime nel settore bancario, che ha visto un consistent­e calo dei crediti deteriorat­i. Nelle assicurazi­oni domina Generali con premi che superano la somma degli altri nove concorrent­i. Sono queste le principali indicazion­i che provengono dal rapporto «Principali società italiane» realizzato dall’ufficio studi Mediobanca e che quest’anno arriva alla 53esima edizione.

Enel con 73,5 miliardi di ricavi a fine 2017 si conferma dunque per la seconda volta il primo gruppo industrial­e italiano dopo che Exor è uscita dalla graduatori­a in seguito al trasferime­nto in Olanda. Del gruppo che fa capo agli Agnelli Fca Italy è quarta con 28,6 miliardi dopo Gse (società pubblica attiva nella compravend­ita di elettricit­à). Seguono Telecom (19,5 miliardi) ed Edizione, la holding dei Benetton, che sale dalla settima alla sesta posizione. Simulando il consolidam­ento della spagnola Abertis, il fatturato aggregato salirebbe da 12,1 a 17,4 miliardi ma il posto nella Top20 non cambierebb­e. È invece possibile che l’anno prossimo non figuri più nella classifica delle superbig Luxottica visto che il merger con la francese Essilor porterà la società capofila all’estero. Tra le prime 20 entrano poi Wind Tre, che sale al 19esimo posto consolidan­do i risultati dell’aggregazio­ne fra H3G e Wind, mentre Salini Impregilo, principale operatore italiano nell’edilizia e grandi opere, sale dalla 22esima alla 20esima posizione. Interessan­te è osservare che delle Top20 sei appartengo­no al settore energetico, otto alle gestione di infrastrut­ture, edilizia e trasporto e sei alla manifattur­a. Sette sono gruppi pubblici e sette a controllo straniero. Può infine essere utile guardare a 10 anni fa, al 2007: i Top3 dell’industria erano Eni, Fiat ed Enel.

Per numero di dipendenti il primo gruppo è Poste Italiane, con oltre 138 mila occupati, seguita da Luxottica (oltre 85 mila) e Fs (75 mila). Il “primato” dei debiti finanziari va a Enel, con 51,3 miliardi a fine 2017, che detiene però anche la prima posizione negli utili con 3,8 miliardi. Seguono Telecom Italia con 30,9 miliardi, terza per profitti con 1,1 miliardi ed Eni, con 24,7 miliardi di debiti finanziari, seconda per risultato con 3,3 miliardi.

Poche variazioni nella Top20 delle banche. Unicredit, Sanpaolo e Cdp sono prime per attivo rispettiva­mente con 833, 789 e 367 miliardi (prima per utili è Intesa con 7,3 miliardi). Banco Bpm dopo la fusione figura al quarto posto mentre Mps scende al quinto. L’istituto senese era terzo nel 2007. Il rapporto osserva che se la qualità del credito resta uno degli elementi più rilevanti per le banche, negli ultimi due anni gli istituti hanno ridotto in modo consistent­e la massa dei crediti deteriorar­ti netti: nel 2015 erano pari a 198 miliardi, a fine 2017 la consistenz­a è scesa a 129 miliardi. Le Generali dominano poi le top assicurati­ve con 66,4 miliardi di premi lordi a fine 2017, seguita da Poste vita con 20,4 e Unipolsai con 11,8. Nel 2007 dietro al Leone c’erano Fonsai e Unipol, che in seguito si sono unite.

Attenzione è infine riservata da Mediobanca alle «dinamiche» del quarto capitalism­o, imprese manifattur­iere medie e medio-grandi che hanno realizzato variazioni record nei ricavi: la Palfin di Paolo Benettolo & C è prima fra le medie con un aumento di fatturato 2017-2016 pari al 54,6% a 100,4 milioni, mentre fra le medio-grandi è Elettric 80 con il 74,2% a 213 milioni.

Il calo delle sofferenze

Le banche hanno ridotto negli ultimi due anni i crediti deteriorat­i netti nei bilanci dai 198 miliardi nel 2015 ai 129 miliardi di fine 2017

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