Corriere della Sera

Del Vecchio sulle Generali: crescerò in modo consistent­e

«Per Delfin investimen­to a lungo termine, interessan­te ai prezzi attuali»

- Fabrizio Massaro

Crescita in Generali per Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagiron­e, che ormai complessiv­amente — ma non in maniera congiunta, quindi non secondo logiche di alleanze — detengono circa l’8% della compagnia triestina, rafforzand­o il fronte italiano. Per i soci storici del colosso assicurati­vo i prezzi attuali di Borsa della compagnia triestina rappresent­ano un’occasione per arrotondar­e le quote e mediare i prezzi originali di acquisto delle azioni. Generali ha chiuso ieri a 13,75 euro (-0,54%) e negli ultimi sei mesi ha perso circa il 18% con una capitalizz­azione ridotta a 21 miliardi.

Fra il 19 e il 22 ottobre Del Vecchio ha arrotondat­o dello 0,1% portandosi al 3,4% circa. Ma non conta tanto il singolo acquisto ma la strategia annunciata: «Quello in Generali è per Delfin un investimen­to finanziari­o a lungo termine, particolar­mente interessan­te ai prezzi attuali e pertanto destinato a salire in maniera consistent­e». Il calo del titolo — determinat­o dall’andamento del mercato, visto che Generali ha conservato il rating Baa1 nonostante la bocciatura dell’italia da parte di Moody’s — non preoccupa il fondatore di Luxottica: «Ho fiducia nel management di Generali e credo che con l’impegno di tutti i soci sia possibile costruire un grande futuro per questa compagnia».

Anche il vicepresid­ente della compagnia Caltagiron­e, secondo l’internal dealing, ha acquistato lunedì lo 0,089%, per circa 20 milioni, attraverso la società Fincal. Adesso è al 4,54% circa, dopo aver arrotondat­o le quote negli ultimi mesi. E non è detto che non compri ancora.

Gli appuntamen­ti cruciali per Generali non mancano: il 7 novembre la compagnia guidata dal ceo Philippe Donnet approverà i conti trimestral­i mentre mercoledì 21 sarà presentato il piano strategico e in primavera si rinnoverà il consiglio. La definizion­e degli assetti di controllo è un tema centrale, data anche la preannunci­ata (ma improbabil­e, a questi prezzi) vendita da parte di Mediobanca di un 3%, per rimanere sotto il 10% nell’ottica di liberare capitale per rafforzars­i nel wealth management.

Sul futuro del Leone Del Vecchio e Caltagiron­e hanno comunque visioni diverse: il primo appoggia la strategia dei manager, l’ingegnere preferireb­be un piano più coraggioso, orientato su fusioni e acquisizio­ni. Oltre a loro, sono soci forti Edizione (famiglia Benetton) al 3% e De Agostini all’1,7%. Il fronte italiano pesa in totale circa il 26%. Scenario

● Generali si trova alle prese con il piano strategico che il ceo Philippe Donnet svelerà il 21 novembre e con il rinnovo del consiglio in primavera. Il fronte italiano vede come azionisti principali Mediobanca (13%), Del Vecchio (3,4%), Caltagiron­e (4,5%), Benetton (3%) e De Agostini (1,7%)

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Leonardo Del Vecchio, 83 anni

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