La battaglia per il clima sul filo del 1/2 grado
Esce domani, in edicola gratis con il quotidiano, il numero di ottobre di «Corriere Innovazione»
Fa caldo. Ieri a Milano si sono toccate punte fino a 28 gradi. E si continua a ripetere che il clima è cambiato. Così, a tre anni dall’accordo di Parigi, ci si interroga sullo stato di salute del pianeta. A far discutere è l’obiettivo di limitare l’innalzamento della temperatura di un grado e mezzo anziché due prima della fine del secolo.
Aggiungiamoci poi la decisione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo e il rischio che il Brasile faccia lo stesso in caso di vittoria del candidato di destra Jair Bolsonaro, in testa al secondo turno alle elezioni del 28 ottobre. E il problema del climate change diventerà ancora più serio di quanto non lo sia già. Un mezzo grado sembra poco? Eppure si limiterebbero le devastazioni costiere, lo scioglimento dei ghiacci artici, la perdita di specie animali e vegetali e molto altro ancora.
L’inchiesta sul clima, curata da Stefano Agnoli, a cui segue un commento dell’architetto Carlo Ratti sul consumo energetico delle città, apre il Corriere Innovazione di ottobre che troverete domani (gratis) in edicola con il Corriere della Sera. Il nuovo numero continua Guida alla lettura
L’INCHIESTA
La copertina
Innalzamento delle temperature del pianeta da 1,5 a 2 gradi, un mezzo grado di differenza che consentirebbe di contenere il disastro ambientale. A che punto è l’accordo di Parigi?
L’intervista
Il fisico e divulgatore scientifico Carlo Rovelli: «Non è che la fisica sia importante per la vita quotidiana… eppure non si diventa una persona completa senza conoscere anche la scienza, o senza leggere romanzi» con un dialogo sull’occupazione tecnologica tra Massimo Sideri, responsabile editoriale di Corriere innovazione ed editorialista del Corriere della Sera, e l’economista Enrico Moretti: «L’occupazione industriale continua a diminuire in tutti Paesi occidentali
Da ritagliare
Dagli ospedali dove si nasce, alle scuole fino al sostegno sul mercato del lavoro.
Chi paga? A cosa serve il volontariato? Lo Stato e il Terzo settore raccontato dall’ex ministro dell’istruzione Francesco Profumo dopo il picco degli anni Ottanta». Di innovazione e imprese ne parla il rettore della Bocconi Gianmario Verona: «Nei fatti l’open innovation ha un costo significativo e sono poche le aziende che sono riuscite a metterlo in pratica». Massimiano Bucchi riflette
Libri
La fusione fra umani e macchine finirà per debellare la morte? Un viaggio-inchiesta che ha al centro la Singolarità, cioè la versione del guru di Google, Kurzweil, della profezia escatologica transumanista sull’ossessione per i “bottoni”, che fisicamente continuiamo a schiacciare per mettere in movimento gli elettrodomestici, chiave del successo del consumismo del Novecento. Ma nell’era digitale i pulsanti si smaterializzano per trasformarsi nei comandi vocali. E poi leggeremo delle bugie su Google. «I social network sono il regno della menzogna. Lì vogliamo sembrare più intelligenti o sportivi», racconta l’editorialista del New York Times Seth Stephens-davidowitz a Giulia Cimpanelli. Proseguendo nello sfoglio del giornale troveremo come è cambiato il mondo dell’edilizia con “il mattone intelligente di Davide Reina, e come si vive a Londra che, nonostante la Brexit continua a essere una delle città più cosmopolite d’europa, come scrive Luigi Ippolito.
Vi stupirà scoprire che Internet è nato nel 1983 a “Paperopoli”, la città di zio Paperone (di Sergio Bocconi), così come il legame tra la Fiat italiana e la Detroit russa di Togliatti(grad) degli anni Sessanta di Paolo Baldini.