Divertimento con Viggo uomo del Bronx
Uno zotico italoamericano del Bronx e un raffinato musicista sinfonico; un buttafuori dai modi spicci e un pianista con la «virtuosità degna degli dei» (a sentire uno che se ne intendeva: Stravinsky); un bianco e un nero, insieme per otto settimane, il tempo di una tournée nel Sud degli Stati Uniti alla fine del 1962. Una storia vera – lui era Tony Vallelonga, l’altro Don Shirley – che il figlio del primo, Nick, ha dissepolto dalla memoria per farne Green Book, un film diretto da Peter Farrelly. Dopo aver fatto conoscenza con il carattere spiccio di Tony, la chiusura del locale dove lavora gli fa accettare di fare l’autista del «dottor Shirley» e qualcosa di più, visto che i concerti si terranno in zone non proprio black friendly. L’andamento ricorda un po’ A spasso con Daisy, con un Viggo Mortensen ingrassato e involgarito che intreccia il razzismo «innato» degli immigrati (quando parla in italiano è esilarante: chissà che fine farà col doppiaggio?) con il buon senso di chi ha imparato a cavarsela in ogni situazione. Di fronte c’è Mahershala Ali (già premio Oscar per Moonlight) che maschera con le buone maniere la rabbia per le discriminazioni che subisce. Insieme imparano qualcosa l’uno dall’altro ma soprattutto offrono allo spettatore un paio d’ore di simpatico divertimento.