Corriere della Sera

«So che senza risultati rischio»

Milan, col Betis il tecnico riparte da Higuain per trovare un po’ di serenità in Europa

- Milano, ore 18.55 Carlos Passerini

Alla settima domanda filata sul derby maledetto, Rino si dà l’ennesima asciugata alla fronte col fazzoletto di stoffa bianca e sbotta: «Vi va se parliamo del Betis?». Qualche ragione ce l’ha anche lui, stasera si gioca e per il suo Milan non sarà una partita secondaria, soprattutt­o perché battere il Betis significa certificar­e qui e ora i sedicesimi di Europa League con tutto ciò che di positivo ne conseguire­bbe, tuttavia è inevitabil­e che a tenere banco sia ancora lo schiaffo bruciante di domenica scorsa. Troppe scorie per far finta di nulla, troppo violenta la caduta in un derby che nelle speranze a lungo esplicitat­e doveva rappresent­are il tanto auspicato salto di qualità. Invece il cielo sopra Milanello (e sopra Gattuso) è tornato nero, nerissimo, come prima delle tre vittorie consecutiv­e (Sassuolo, Olympiacos, Chievo) che avevano rigenerato l’ambiente tutto. È bastata una partita sbagliata, già, ma così va il calcio. Fingere di non saperlo è peggio.

Per quanto il tecnico rossonero provi a ostentare una certa serenità d’animo («su di noi c’è pressione ma a Creta e Pisa ho vissuto molto di peggio») e a far leva sull’orgoglio («in un anno ho perso sei partite in campionato, sembra che le ho perse tutte») l’impression­e netta è che la botta non sia stata ancora riassorbit­a, né da lui né dall’ambiente: «L’amarezza rimane ma si deve ripartire, so che senza i risultati sono in discussion­e. Dopo le partite con Leonardo e Maldini c’è sempre un confronto onesto: succede che non ci troviamo d’accordo ma c’è rispetto. Il resto sono chiacchier­e da bar». Il riferiment­o è alla voce che circola da qualche ora di un Roberto Donadoni pronto a soffiargli il posto. Detto che dal club continuano ad arrivare decise Tra i pali

Dopo l’errore fatale di Gigio Donnarumma che ha deciso il derby a favore dell’inter, tra i pali del Milan in Europa League torna Pepe Reina. I rossoneri cercano una vittoria che allontani la crisi (Afp) smentite è chiaro come il derby malamente guastato al 92’ non abbia di certo contribuit­o al rafforzame­nto della posizione di Gattuso.

Niente minacce né ultimatum, così come non ce ne furono nemmeno dopo i tre opachi pareggi consecutiv­i del settembre nero, ma la sensazione è che il futuro profession­ale di Rino sarà strettamen­te legato all’esito delle cinque sfide che porteranno il Milan fino al big match dell’11 novembre con la Juve a San Siro. Quindi Betis, poi Samp domenica e Genoa mercoledì, per chiudere con le due trasferte a Udine e Siviglia. Turnover sì ma non esasperato, stasera: spazio a qualche riservista ma davanti ci sarà Higuain. «Non mi fido del Milan, è un gigante ferito» è stata l’efficace definizion­e di Quique Setien, tecnico di un Betis che avrà il sostegno di settemila tifosi. In un San Siro tutt’altro che sold out causa orario che a Milano è lavorativo, si faranno sentire.

A lavorare, si comincerà però in realtà già al mattino: l’assemblea dei soci dovrà approvare il bilancio con un rosso da 126 milioni. Altra partita, complicata anche quella.

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