Corriere della Sera

«Zhang? La mia Inter è in buone mani»

Zhang jr e la sua Inter nell’era dei millennial «L’età non è un problema, vinceremo... per mio padre è l’unico risultato accettabil­e»

- di Massimo Moratti

MILANO Il primo passo nel futuro spinge l’inter nell’era dei millennial. «Vinceremo tutto, diventerem­o Campioni del Mondo», è l’obiettivo e la promessa del nuovo presidente nerazzurro Steven Zhang. Con i suoi 27 anni da compiere il 21 dicembre, è il più giovane numero uno nella storia del club e in Europa, il secondo straniero dopo il regno di un lustro di Erick Thohir e il 21° nei 110 anni del club. Per Kangyang (nome cinese di Steven) l’apprendist­ato è durato due anni. Da quando nel giugno 2016 Suning, la multinazio­nale fondata da papà Jindong, ha rilevato il 70 per cento della società, Steven Zhang è sempre stato il volto della proprietà a Milano. Il ragazzo si è formato all’università di Economia della Pennsylvan­ia, il padre l’ha voluto a capo dell’inter che «per me è un ponte tra culture», ha sottolinea­to il rampollo di Suning, un gruppo da 70 miliardi e passa di fatturato.

Appassiona­to di moda, di fuoriserie, di buoni ristoranti e viaggi, il giovane Zhang ha fatto dell’italia e di Milano la sua pelle, dell’inter il trampolino di lancio per prendersi il mondo, vissuto come ogni millennial senza confini né barriere. «Non ho paura di diventare presidente, sono orgoglioso. Mark Zuckerberg ha creato Facebook a 21 anni, Elon Musk fondatore di Tesla si è laureato nella mia stessa Università (Wharton School, ndr), mio padre ha ideato Suning a soli 28 anni. L’età non è un problema».

Devono averlo pensato anche gli azionisti che nell’assemblea dei soci lo hanno votato all’unanimità, rinnovando il cda in cui ora figurano sei cinesi, due indonesian­i

d L’inter è un ponte tra culture, mi confronto spesso con Moratti che mi ha detto:

1. per vincere è importante la difesa

2. non mi ascoltare, sono un tifoso

d

La Juve ci ha messo 10 anni per diventare quello che è, vorrei impiegarci meno, il gap si può di certo chiudere, possiamo batterla Suning investirà

d Vorremmo stare a San Siro, assieme al Milan va bene, ma non posso aspettare in eterno, se Milan e Comune non si allineano prenderò altre strade

(in attesa della vendita del 30 per cento di Thohir a Suning per 150-200 milioni prevista entro fine anno) e come unico italiano l’a.d. Alessandro Antonello. La progressiv­a ascesa di Steven al soglio nerazzurro l’ha patrocinat­a l’ex presidente Massimo Moratti. «Mi confronto con lui fin dal- l’inizio. Due i suoi consigli. Il primo: “Per vincere in Italia è importante la difesa”. L’altro: “Non mi ascoltare, sono un tifoso”. È lui il mio riferiment­o».

Nei due anni di Suning l’inter è tornata in Champions, sta diventando un marchio globale, ha scalato le classifich­e di fatturato riassestan­dosi tra i migliori club con 347 milioni di ricavi e 346 milioni di tifosi sparsi in ogni angolo del pianeta, ha ridotto le perdite a 17,6 milioni. Un club globale con un unico obiettivo «tornare a vincere il prima possibile, perché per mio padre è l’unico risultato accettabil­e. La Juve ci ha messo dieci anni per diventare quel che è, vorrei impiegarci meno, il gap si può chiudere, non ci vorrà molto, possiamo batterla. Suning investirà». Un’espansione libera dai vincoli del fair play finanziari­o e con la benedizion­e del governo cinese, ma rispettand­o le regole di Pechino. «Faremo tutto quello che ci è permesso di fare. Il progetto è a lungo termine e dopo di me vorrei fosse presidente un altro Zhang e poi un altro ancora. E per favore non paragonate­ci ad altri investitor­i cinesi». Il distacco è netto e pubblico con le ex proprietà di Milan e Parma.

Dialoga in inglese, risponde ai compliment­i in italiano, regala selfie e battute sui social, dov’è da sempre attivissim­o. Sa però che il futuro passa anche dall’ingaggio dei migliori giocatori e non solo, per questo ha puntato Beppe Marotta. Indispensa­bile poi lo stadio di proprietà. «Vorremmo stare a San Siro, condivider­lo con il Milan va benissimo. Ho 26 anni, ma non posso aspettare in eterno, se i rossoneri e il Comune non si allineano sarò costretto a prendere un’altra strada». Quella verso il futuro è già imboccata.

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(Getty Images) Numero 1 Kangyang Zhang, detto Steven, 26 anni, posa davanti allo skyline di Milano: ieri è diventato il 21° presidente nei 110 anni della storia dell’inter Sotto, Steven in lacrime dopo la conquista della qualificaz­ione in Champions
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