Desirée due giorni in balìa dei suoi violentatori
Era in una baracca, individuato grazie al cellulare. Due complici potrebbero essere ancora in fuga
Una morte atroce. Desirée è stata due giorni in balìa dei suoi violentatori. Ieri l’arresto, a Foggia, di un quarto uomo: aveva 11 chili di droga.
In fuga da Roma nell’unico posto dove poteva trovare aiuto. Il Ghetto Ghana di Borgo Mezzanone, fra Foggia e Manfredonia. La tendopoli dell’aggressione a due poliziotti qualche settimana fa e prima ancora del devastante incendio che ha distrutto le baracche dei raccoglitori di pomodori.
Yusif Salia, 32 anni, ghanese, è stato catturato ieri in una delle casupole nell’ex aeroporto militare: è il quarto uomo del gruppo di immigrati irregolari accusati dello stupro e dell’omicidio di Desirée Mariottini nel covo di pusher a San Lorenzo. È sospettato anche di essere lo spacciatore di droga più importante del gruppetto — all’appello mancherebbero due complici —, nel quale tutti hanno precedenti per stupefacenti. Nella sua precipitosa fuga verso Foggia, dove anni fa era stato nel Centro d’accoglienza per richiedenti asilo (Cara), accanto al quale è poi sorta la tendopoli, Salia si è portato dietro il necessario per trovare i soldi e scappare all’estero: 11 chili di marijuana, 2 etti di hashish, dosi di metadone. Forse della stessa partita di quelle somministrate a Desirée — con eroina e altre sostanze — fino a ucciderla. I poliziotti delle Squadre mobili di Foggia e Roma, coordinati dalla Capitale dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Stefano Pizza, l’hanno seguito con le celle telefoniche e bloccato dopo l’irruzione nella baracca dove si era asserragliato. Aveva una pistola finta, un telefonino, un bilancino di precisione. Ha fornito varie identità, ma è stato inchiodato dalla comparazione del Codice univoco di identificazione. Ora si trova in carcere a Foggia in attesa dell’udienza di convalida. Quella che si terrà invece oggi a Regina Coeli per Mamadou Gara, Brian Minteh e Alinno Chima. Come a loro, anche a Salia era scaduto il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Dal 2014 era un irregolare e il 27 marzo scorso era stato fermato dalla polizia a San Lorenzo e invitato a regolarizzare la sua posizione in Questura a Napoli dove nel 2012 era stato rilasciato il documento. Non l’ha mai fatto.