Standard & Poor’s taglia le previsioni sull’italia
Rating confermato, ma le prospettive sono negative. Salvini: film già visto, non saltano né le banche né le imprese
Dopo la bocciatura di Moody’s della settimana scorsa, tocca adesso a Standard & Poor’s rivedere il giudizio sul merito di credito del debito pubblico italiano. Ieri, in tarda serata, l’agenzia di rating statunitense ha lasciato inalterata la valutazione sul rischio Italia, che rimane tripla B, ma ha portato da «stabile» a «negativo», l’outlook, ovvero il giudizio sulle prospettive di solvibilità del Paese. Da qui si aprono prospettive di un potenziale declassamento fra qualche mese.
Il 19 ottobre scorso Moody’s aveva abbassato di un livello il suo voto in pagella al debito nazionale considerandone tuttavia «stabili» le prospettive di lungo termine. Prima ancora, il 31 agosto, era stata Fitch a modificare in «negativo» il precedente «outlook stabile» del debito pubblico italiano. La valutazione di Standard & Poor’s suona dunque come un avvertimento, più che come una bocciatura, lanciato all’indirizzo delle politiche economiche decise dal governo di Roma.
Secondo l’agenzia americana «la politica economica e fiscale del governo italiano sta pesando sulle prospettive di crescita economica del paese». Inoltre «le impostazioni programmate di politica economica e fiscale del governo hanno eroso la fiducia degli investitori, come riflesso da un aumento del rendimento sul debito pubblico. Ciò a sua volta sta influenzando negativamente l’accesso delle banche al finanziamento del mercato dei capitali e, in misura minore, il loro coefficiente patrimoniale regolamentare». Infine in merito alla decisione di annullare in parte la legge Fornero sulle pensioni «la misura del governo, se attuata in pieno, invertirà a nostro avviso i guadagni della precedente riforma e minaccia la sostenibilità», conclude Standard&poor’s. «È un film già visto. Le agenzie di rating non si sono accorte della crisi mondiale? In Italia non saltano né banche né imprese», ha commentato il vice premier e ministro dell’interno Matteo Salvini. La decisione è stata resa nota a mercati chiusi, dopo una giornata in cui lo spread Btp Bund dopo essere salito fino a 318 punti ha chiuso a 309 con un rendimento del 3,44% per il Btp decennale. Piazza Affari è arretrata di un ulteriore o,7%, portando così al 15,6% la perdita accumulata da inizio anno.