Corriere della Sera

La chiesa all’asta va ai musulmani Ora la Regione vuole ricomprarl­a

Bergamo, Fontana: farò valere il diritto di prelazione. Gli islamici: parola ai legali

- (foto/ Lapresse) Simone Bianco Silvia Seminati

«Il simbolo della cristianit­à della cappella della chiesa Casa Frati di Bergamo sarà salvaguard­ato, Regione Lombardia farà valere il diritto di prelazione». L’annuncio arriva dal governator­e lombardo, il leghista Attilio Fontana, che intende ricomprare dall’azienda ospedalier­a di Bergamo (cioè da un ente regionale) la chiesa degli ex Ospedali Riuniti e chiudere così la vicenda della cappella acquistata all’asta dall’associazio­ne Musulmani di Bergamo.

Nelle 24 ore successive a quell’incanto nella cattolica Bergamo è successo di tutto. La chiesa negli ultimi anni veniva usata dalla comunità degli ortodossi rumeni, ma da tempo era nell’elenco degli immobili da vendere. Gli islamici giovedì si sono aggiudicat­i l’asta offrendo poco più di 450 mila euro. Per la Lega l’imbarazzo è stato forte e immediato. In pratica, l’acquisto all’asta di un complesso per il quale già era prevista la funzione di luogo di culto, aveva permesso agli islamici di aggirare gli ostacoli posti dalla legge urbanistic­a regionale, non a caso definita anti-moschee. Il centrosini­stra cittadino, col sindaco Giorgio Gori in prima fila, ha irriso sui social il meccanismo sfuggito di mano al governo regionale. I deputati leghisti Alberto Ribolla

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Il governator­e

Il simbolo della cristianit­à della cappella della chiesa Casa Frati sarà salvaguard­ato

e Daniele Belotti hanno chiesto di sospendere l’assegnazio­ne in attesa della sentenza su un esponente della comunità a processo per truffa. La Curia bergamasca ha fatto percepire il proprio malcontent­o. Il vescovo, Francesco Beschi, in una lettera a L’eco di Bergamo ha scritto: «Una chiesa, di proprietà dell’ente pubblico diventerà, attraverso procedure legittime, un luogo di culto musulmano. Bisogna ammettere che tutto questo alimenta sconcerto nell’intera comunità cristiana». Alla fine è intervenut­o Fontana.

Il vicepremie­r Matteo Salvini, che per due giorni si è tenuto a distanza da questa polemica, si è limitato a dire di essere stato rassicurat­o dal governator­e. Sull’altro fronte, Gori ha sollevato obiezioni legali: «Io non sono un avvocato, ma per definizion­e — dice il sindaco di Bergamo —, un diritto di prelazione si esercita prima e non dopo l’assegnazio­ne di una gara, vedremo». I musulmani promettono battaglia: «La Lega cerca di riparare ai suoi errori togliendo i diritti agli altri — dice il portavoce, Youssef Ait Abbou —. Consultere­mo il nostro avvocato e vedremo cosa fare».

Al di là delle questioni legali, la soluzione individuat­a dalla Regione non chiude la questione della mancanza di spazi adeguati per la preghiera islamica, a Bergamo come in altre città. È stato lo stesso vescovo Beschi a chiedere «assunzioni di responsabi­lità, da parte di chi ci governa, nei confronti delle diverse comunità religiose».

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 ??  ?? L’immobile La chiesa dei frati cappuccini, a Bergamo, dal 2015 ospitava le funzioni religiose della comunità ortodossa romena La vicenda● L’associazio­ne musulmani ha acquistato all’asta la chiesa dei frati cappuccini, situata all’interno degli ex ospedali Riuniti di Bergamo. L’intenzione è mantenere la destinazio­ne d’uso, legata al culto religioso● L’offerta presentata è stata di circa 450 mila euro, con un rialzo dell’8% rispetto alla base d’asta● L’immobile, di proprietà della Regione Lombardia, era stato per tre anni utilizzato dalla comunità ortodossa per le proprie funzioni
L’immobile La chiesa dei frati cappuccini, a Bergamo, dal 2015 ospitava le funzioni religiose della comunità ortodossa romena La vicenda● L’associazio­ne musulmani ha acquistato all’asta la chiesa dei frati cappuccini, situata all’interno degli ex ospedali Riuniti di Bergamo. L’intenzione è mantenere la destinazio­ne d’uso, legata al culto religioso● L’offerta presentata è stata di circa 450 mila euro, con un rialzo dell’8% rispetto alla base d’asta● L’immobile, di proprietà della Regione Lombardia, era stato per tre anni utilizzato dalla comunità ortodossa per le proprie funzioni

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