Il posto dove nascono le città di domani
Copenhagen, nel polo ideato per rigenerare l’ex area navale, adesso si progettano le nuove metropoli, tra realtà virtuale e 3D
U n hub dove studiare come tecnologia, ricerca, soluzioni urbanistiche e architettoniche possono aiutare le metropoli di oggi a guardare al futuro. Bloxhub è il primo Urban innovation hub nato per mettere attorno a un tavolo, anzi a un avveniristico spazio di co-working, aziende del mondo 4.0 e big player dell’architettura, dell’ingegneria e della tecnologia.
Un progetto pubblico-privato nato per rivitalizzare la vecchia area portuale di Copenhagen, affacciata sul Frederiksholms Kanal, e assieme provare a mettere assieme, con una prospettiva futura, realtà diverse ma che possono collaborare. E i lavori sono ancora in corso al Bloxhub inaugurato sei mesi fa: si sta mettendo a punto lo spazio che sarà destinato a ospitare le esposizioni temporanee del DAC, il Dansk Arkitektur Center dove ora c’è Multiple shadow house di Olafur Eliasson, installazione interattiva ispirata a una casa con le sue stanze che si animano con un gioco di luci a seconda dell’interazione umana. Una metafora della casa nelle città di domani, a cui si lavora al piano inferiore.
«Entro il 2050 due terzi della popolazione umana vivrà in città e questa massiccia urbanizzazione comporterà delle grandi sfide che il design, il mondo della costruzione e dello sviluppo del paesaggio urbano, debbono raccogliere. E per fare questo è necessario mettere attorno a uno stesso tavolo tutte queste differenti realtà, creare un ponte tra architettura e digitalizzazione, design e costruzione», spiega il direttore Torben Klitgaard. Al momento,
Bloxhub conta 430 membri tra i quali l’international Federation for Housing and Planning, Velux, Arup, Rockwool, Skanskia, la Technical University of Denmark, Realdania e Dansk Mode & Textile.
Attrezzato con laboratori di Virtual reality e spazi per la stampa 3D, Bloxhub ha appena inaugurato un building dedicato espressamente alle start-up: già 25 le realtà che hanno preso ufficio qui, in quelle che erano vecchie caserme navali dismesse, di fronte all’architettura realizzata da Ellen van Loon per Studio Oma.
A che cosa si lavora, al Bloxhub? «Per esempio a come ripensare in modo più intelligente e anche artistico, alle barriere anti-terrorismo: contiamo di avere pronto, su questo tema, un White Book che potrà essere presentato fra sei mesi». Ed è a Copenhagen che si è già tenuto a battesimo un sistema di raccolta rifiuti digitalizzato (che preavvisa il sistema centrale del livello di riempimento dei cassonetti) frutto del lavoro di due anni di studi. «Nel segno della sostenibilità che dalla Conferenza di Copenhagen (COP15) del 2009 ha guidato come un faro lo sviluppo del Paese: per il 2030 il 50% dell’energia impiegata dalla Danimarca sarà rinnovabile e per il 2050 faremo a meno dell’energia fossile», spiega Iver Høj Nielsen, di State of Green, la partnership pubblico-privata per la transizione green.
Ancora, si studia in tandem con Google Cars una mappatura dell’inquinamento dell’aria per progettare nuove piste ciclabili. Qui il Copenhagen Solutions Lab ha sviluppato servizi di smart parking (con un’app che fornisce una guida digitale ai parcheggi disponibili). In co-working, è nata la App Dalux per elaborare via mobile, con l’aiuto della realtà aumentata, progetti architettonici. E trasferirli con una fotografia direttamente nel cantiere, qualcosa di simile, meno costoso, spiega il co-founder di Dalux, Bent Dalgaard , a quanto fa Microsoft’s Hololens.