Legali in Messico
La Ferrari non pare intenzionata a fare ricorso
Per il rush finale, domani sulla pista intitolata ai fratelli Rodriguez a Città del Messico, Lewis Hamilton potrà utilizzare i discussi cerchi con i fori sui mozzi. Introdotti a fine agosto, e via via evoluti, avrebbero risolto i problemi di surriscaldamento delle gomme. E li potrà usare lasciando le fessure aperte e non sigillandole, come era successo una settimana fa ad Austin per paura di contestazioni da parte degli avversari, cioè della Ferrari. Per il britannico (incoraggiato al telefono anche da un Lauda ristabilito) il quinto titolo sembra una formalità: gli basterà arrivare 7° indipendentemente dal risultato di Vettel.
Se l’aritmetica è dalla sua parte, è più difficile pronosticare come terminerà la querelle sui cerchioni. La questione è delicata: in assenza di una direttiva tecnica, la Federazione è stata ambigua e ha lasciato al collegio dei commissari sportivi il potere di decidere se la soluzione della Mercedes sia legale o no. Lo ha fatto nelle settimane precedenti dando un parere ai team, fra i quali il Cavallino, che chiedevano delucidazioni in materia.
La tesi della Fia è questa: le ruote della Mercedes generano effetti aerodinamici «incidentali» e «trascurabili». In Messico gli steward hanno dato il via libera al loro utilizzo rispondendo a una richiesta di chiarimenti della scuderia anglo-tedesca. E spiegando che, per le dimensioni ridotte e per la posizione dei fori, il sistema ha funzioni di raffreddamento e non può essere considerato come un’appendice mobile (vietata). Tutto chiaro? No, perché la giurisdizione dei commissari è limitata al Messico, teoricamente già dalla prossima gara in Brasile potrebbe essere tutto ribaltato da altri giudici. E in caso di reclamo ufficiale contro la decisione degli steward si può ricorrere alla Corte Internazionale della Fia. Una carta estrema, che la Ferrari però non sembra intenzionata a giocarsi. Vedremo se lo faranno altri. La Mercedes prende tempo e non ha ancora scelto quali cerchi montare sulle monoposto di Hamilton e Bottas. L’ultima cosa che si augura è un Mondiale sub-judice.